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Eparina vister



Informazioni per l’utilizzatore Eparina vister

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

1.    DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITÁ MEDICINALE

EPARINA VISTER

2.    COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

Soluzione 5.000 U.I./ml: 1 ml contiene: eparina sodica 5.000 U.I.

3.    FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile.

4.    INFORMAZIONI CLINICHE

4.1    Indicazioni terapeutiche

Profilassi e terapia della malattia tromboembolica venosa e arteňosa.

4.2    Posologia e modo di somministrazione Secondo prescrizione medica.

4.3    Controindicazioni

Emorragie in atto o tendenza all'emo.rag:a (e mLfilia, porpore, aumentata fragilita capillare, ecc.), minaccia d'aborto, endocardite batter'ca suLacu ., sospetta emorragia intracranica, lesioni ulcerative del tratto gastrointestinale, carcinoma ďi vsceri, ipertensione grave, drenaggio dello stomaco e del tenue, ipersensibilita all'epanr a.

4.4    Speciali avvertenze .■ precauzi^ni per l'uso

Non e strettamente necessario, come nella terapia con dicumarolo, seguire con esami di laboratorio la terapia eparir' ca, ad ogn1' modo basta per il controllo determinare il tempo di coagulazione in provetta (Le' wh/e) e non occorre la determinazione della protrombinemia.

Nei pazienti cor prec°denti anamnestici di reazioni allergiche e consigliabile saggiare, data l'origine animale dell'eparina, la reattivita del soggetto iniettando una dose-test di 1.000 unita di eparina. Subi/o dopo il .arto, in caso di malattie epatiche o renali, di ipertensione, durante il periodo mestruale, nei pazienti con catetere a permanenza, l'eparina va usata con cautela.

Se in corso di trattamento con eparina sodica le prove di emocoagulazione risultassero eccessivamente prolungate, la somministrazione del farmaco va immediatamente sospesa. Data l'azione transitoria dell'eparina, le prove di emocoagulazione miglioreranno nel giro di poche ore. Tenere il medicinale fuori della portata dei bambini.

4.5    Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

L'uso dell'eparina sodica, da effettuarsi sempre sotto controllo medico, contemporaneamente a quello di altri farmaci anticoagulanti (ad es. dicumarolo, warfarina sodica) deve essere molto prudente e guidato dalle prove di emocoagulazione (tempo di coagulazione, tempo di protrombina, ecc.).

I farmaci che interferiscono con l'aggregazione delle piastrine, ad es. l'acido acetilsalicilico, possono causare fatti emorragici e pertanto il loro uso deve essere fatto con cautela nei pazienti trattati con eparina sodica. Viceversa altri farmaci come la digitale, le tetracicline, la nicotina o gli antistaminici possono inibire parzialmente l'attivitá dell'eparina sodica.

4.6    Gravidanza e allattamento

La innocuitá di impiego in gravidanza non e stata stabilita. In mancanza di dati sicuri l'eparina non deve essere usata in gravidanza.

4.7    Effetti sulla capacita di guidare e di usare macchinari

Nessuno.

4.8    Effetti indesiderati

Non e stata finora dimostrata alcuna specifica tossicitá delltparina.

Nel punto dell'iniezione, piu frequentemente se intramuscolare meno s1 sottocutanea profonda, l'eparina sodica puo causare irritazione locale, leggero dolore, formazione di ematoma o fatti reattivi istamino-simili.

Sono stati riferiti casi di reazioni di ipersensibilitá: quelle piL comuni si manifestano con brividi, febbre, orticaria. Segnalati, per quanto raramente, casi di asma, riniti, lacrimazione, reazioni anafilattoidi. Pure osservati nei pazienti trattati a lun ,o con dosaggi elevati osteoporosi e inibizione della funzione renale; e, dopo interruzione del trattamento, inibizione dell'aldosterone, alopecia transitoria, priapismo, iperlipemia reattiva, trombocitopenia acuta reversibile.

4.9    Sovradosaggio

L'azione dell'eparina si estingue dopo poche ore, per cui difficilmente anche un sovradosaggio riuscirá pericoloso. Se pero si volQsse bioccare subito l'effetto, come puo essere opportuno in caso di emorragia in atto, l'eparina puo essere neutralizzata immediatamente con iniezione endovenosa molto lenta di solfato di pro .am '"na (non piu di 50 mg in 10 minuti; dosi di 200 mg possono essere tollerate in un periodo di 2 ore). La dose di 1-1,5 mg di solfato di protamina antagonizza 100 U. di eparina. Dopo la sommi aisnazione endovenosa di eparina, la quantitá di solfato di protamina richiesta diminuisce rapidamente col passare del tempo: 30 minuti dopo la somministrazione endovena di q pr _rna, solo 0,5 mg di solfato di protamina sono necessari per antagonizzare 100 U. di eparina.

5. PRO' RI'EiA FARMACOLOGICHE

5.1 Proprieta farmacodinamiche

ATC: B01AB01

L'eparina e il principio anticoagulante fisiologico dell'organismo prodotto dai mastociti. Essa ha proprietá di inibire la coagulazione del sangue "in vivo” e "in vitro” che si manifesta con un allungamento del tempo di coagulazione, mentre il tempo di sanguinamento rimane normale. L'eparina agisce indirettamente mediante l'attivazione di un cofattore plasmatico, l'antitrombina III, una 2 globulina che progressivamente inattiva molti fattori della coagulazione (XIIa, XIa, Xa, IXa, IIa e XIIIa). L'aggiunta di eparina accelera questa inattivazione fisiologica.

L'eparina interviene inoltre nel metabolismo lipidico favorendo l'attivazione di una lipasi lipoproteica a livello dei vari tessuti e delle pareti vasali; questo enzima idrolizza i trigliceridi dei chilomicroni e le lipoproteine a densita molto bassa, legate alle cellule endoteliali dei capillari, in acidi grassi non esterificati che sono poi metabolizzati dai tessuti extraepatici. Da cio deriva la proprieta di chiarificare il plasma.

5.2    Proprieta farmacocinetiche

L'eparina e attiva solo per via parenterale.

Somministrata per via venosa il suo effetto e immediato; per via intramuscolare l'effetto si manifesta dopo circa 15 minuti. L'azione anticoagulante dell'eparina scompare con una ci netica di primo ordine; l'emivita e in funzione della dose. Dopo un'iniezione endovenosa di 100, 400 e 800 U/Kg, l'emivita dell'attivita anticoagulante e di circa 1, 2 e 3 ore, rispettivamente.

L'eparina dopo l'iniezione si lega in gran parte alle proteine plasmatiche; non passa attraverso la placenta e non appare nel latte materno.

L'eparina e metabolizzata nel fegato per azione dell'enzima eparinasi e i prodotti del metabolismo sono escreti con le urine. Se viene somministrata ad alte dosi, circa il 15% ^ne eliminata con le urine in forma ancora attiva.

5.3    Dati preclinici di sicurezza

La tossicita dell'eparina e estremamente bassa. La DL50 '^l / po per via endovenosa e di 2 g/Kg. Nel coniglio la somministrazione endovenosa di 1 g/Kg isu^a p^-xettamente tollerata.

6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

6.1    Lista degli eccipienti

Clorocresolo, sodio cloruro, acqua per preparaz'' oni iniettabili.

6.2    Incompatibilita

Sono state riportate inco xpuibilita f'siche o fisico-chimiche tra eparina e amicacina solfato, cefaloridina, daunorubicina cloridrato, dossorubicina cloridrato, eritromicina, gentamicina solfato, jaluronidasi, idrossizina aorid.to, idrocortisone sodio succinato, kanamicina solfato, analgesici narcotici, novohocina sadKa, polimixina B solfato, proclorperazina, promazina cloridrato, prometazina cloridrato, streptomicina solfato, tobramicina solfato, viomicina solfato e, a seconda del diluent, co' celJotina sodica e vancomicina cloridrato. Risultati contrastanti sono stati riportati con ampicillina sodica, benzilpenicillina, dimenidrinato, meticillina sodica, ossitetraciclina cloridrato, sulfafurazolo dietanolamina e tetraciclina cloridrato.

Pertanto la soluzione di eparina non puo essere miscelata con i farmaci sopraccitati.

6.3    Validita

3 anni

6.4    Speciali precauzioni per la conservazione

Nessuna.

6.5    Natura e capacita del contenitore

Flacone di vetro contenente 50.000 U.I. di eparina sodica in 10 ml.

6.6 Istruzioni per l'uso

Nulla da segnalare

7.    TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO

TEVA ITALIA S.r.l.

VIA MESSINA, 38 - 20154 MILANO- ITALIA

8.    NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCE

AIC n.006275010.

9.    DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELI'A^OriZZAZiONE

28.04.52 / 31.05.2000

10.    DATA DI REVISIONE DEL TESTO

Giugno 2012

Documento reso disponibile da AIFA il 12/11/2013

EPARINA VISTER

Riassunto delle caratteristiche del prodotto Eparina vister

FOGLIO ILLUSTRATIVO

EPARINA VISTER

Eparina

COMPOSIZIONE

1 ml contiene:

Principio attivo:

eparina sodica 5.000 U.I. (150 U.I./mg).

Eccipienti:

clorocresolo, sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO DELLA CONFEZIONE

Scatola con 1 flacone a tappo perforabile contenente 50.000 U.I. di eparina sodica ; < 10 ml.

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Anticoagulante, antitrombotico.

TITOLARE A.I.C.

Teva Italia S.r.l.

Via Messina, 38 20154 Milano

PRODUTTORE

Sirton Pharmaceuticals Spa Villa Guardia ( CO - ITALY )

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Profilassi e terapia della malattia trombo^mLolic1 venosa e arteriosa.

CONTROINDICAZIONI

L’eparina sodica o calcica non deve 'ssl"^ usata in pazienti:

•    Con accertata ipersensibilita al farmaco o a qualcuno degli eccipienti.

•    Con grave trombocitopťňa.

come il tempo di (APTT). Questa


•    Nei quali non pos. an- esseie ' ondotti ad appropriati intervalli i test di coagulazione coagulazione del ^angie in.aro e il tempo di tromboplastina parziale attivato controindicazione si riferisce all’eparina sodica o calcica a dosi anticoagulanti; non c’e generalmente bisogno di monitorart i p'rametii della coagulazione in pazienti che ricevono eparine a dosi basse profilattiche (inferiori o uguali a 0.2 ml per 3 volte die per l’eparina calcica o 15.000 unita die per l’eparina sodica).

•    Con uno stato emorragico non controllato: qualora sia associato a coagulazione intravasale disseminata (DIC) l'uso dell'eparina andra valutato nello specifico contesto clinico.

•    L’anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva e controindicata nei pazienti che ricevono eparina a dosi anticoagulanti.

•    Accidenti cerebrovascolari emorragici.

•    In presenza di lesioni organiche ad elevato rischio di sanguinamento l’uso di eparina andra valutato nello specifico contesto clinico considerando il rapporto rischio-beneficio nel singolo caso.

•    La innocuita di impiego in gravidanza non e stata stabilita.

In mancanza di dati sicuri l'eparina non deve essere usata in gravidanza.

OPPORTUNE PRECAUZIONI DIMPIEGO

Emorragie:

Possono avvenire in qualunque distretto dell’organismo in pazienti che ricevono eparina sodica o calcica.

Un inspiegabile calo dell’ematocrito, una caduta della pressione arteriosa, o qualsiasi altro segno o sintomo non attribuibile ad altre cause dovrebbe far sospettare un evento emorragico. L’eparina sodica o calcica dovrebbe essere usata con estrema cautela in patologie nelle quali vi sia rischio di emorragie. Alcune di tali condizioni sono:

Cardiovascolari:

Endocardite batterica sub-acuta, grave ipertensione non controllata dalla terapia anti-ipertensiva. Ematologiche:

Condizioni associate con aumentata tendenza alle emorragie come sindromi emofiliche o carenza di fattori della coagulazione, trombocitopenia, trombocitopatie ed alcune porpore vascolari emorragiche (tipo malattia di Rendu-Osler).

Gastrointestinali:

Ulcera peptica, esofagiti o gastriti erosive, malattia infiammatoria intestinale in fase attiva, altre patologie gastroenterologiche a rischio emorragico, drenaggio continuo dello stomaco o del piccolo intestino. Chirurgiche:

Durante e immediatamente dopo: (a) rachicentesi o anestesia spinale o (b) interventi chirurgici maggiori a carico del cervello, della colonna vertebrale o dell’occhio.

Altre: Malattie epatiche con alterazioni dei parametri della coagulazione e/o varc asofagee o gastropatia da ipertensione portale a rischio emorragico elevato, minaccia d’aborto.

Test di coagulazione:

Quando si somministra eparina sodica o calcica a dosi anticoagulant, l ro dosaggio dovrebbe essere regolato con frequenti test di coagulazione. Se i test di coagulazione sono al di sopra dell’intervallo terapeutico o se si verificano emorragie, la dose dovrebbe essere ridotta o, e del caso, l’eparina dovrebbe essere sospesa. (Vedi paragrafo Dose, Modo e Tempo di Sommin trazione).

Data l’azione transitoria della eparina sodica, le prove di emocoagulazione torneranno entro i limiti di norma nel giro di poche ore; per l’eparina calcica possono essere ne. essar te. pi piu lunghi.

Trombocitopenia da eparina:

La trombocitopenia e una complicazione ben conosciuť della terapia con eparina sodica o calcica e puo comparire da 4 a 10 giorni dopo l'inizio de. uattamei.n, ma anche prima in caso di precedente trombocitopenia da eparina. Nel 10 - 20% de pLziend p^o comparire una lieve trombocitopenia (conta piastrinica maggiore di 100,000/mm3), che puo ' _ ’tar' stabile o regredire, anche se la somministrazione di eparina e continuata. In alcuni casi invece (dJlo 0,3 al 3% dei casi) si puo determinare una forma piu grave (trombocitopenia da eparina di II tipo), immunomediata caratterizzata dalla formazione di anticorpi contro il complesso eparina-fattore piastrinico 4. In questi pazienti si possono sviluppare nuovi trombi associati con trombocitopenia, derivanti dall’irreversibile aggregazione di piastrine indotta dall’eparina, la cosiddetta "sindrome del trombo bianco". Ta^ pro- esso puo portare a gravi complicazioni tromboemboliche come necrosi cutanea, cancrena den' estrendta che puo rendere in alcuni casi necessaria l’amputazione, infarto miocardico, embolia polmonare, stroke e a volte morte. Percio, la somministrazione di eparina sodica o calcica dovrebbe essere interrotta oltre che per comparsa di piastrinopenia, anche se il paziente sviluppa una nuova trombosi o un peggioramento di una trombosi precedente. La prosecuzione della terapia anticoagulante, per la trombosi causa del trattamento in corso o per una nuova comparsa o peggioramento, andrebbe intr ore- a, dopo sospensione dell’eparina, con un anticoagulante alternativo. E’ rischioso l’impiego in questi casi delle eparine a basso peso molecolare per la possibilita di cross reattivita, quanto quello di una imm ediata intioduzione della terapia anticoagulante orale (descritti casi di peggioramento della trombosi). Quindi una tr^m x citopenia di qualunque natura deve essere attentamente monitorata. Se la conta piastrinica scende al di sotto di 100,000/ mm3, o se si verifica trombosi ricorrente, l’eparina sodica o calcica deve essere sospesa. Una conta piastrinica andrebbe valutata prima del trattamento e di seguito due volte alla settimana per il primo mese in caso di somministrazioni protratte.

Diminuita sensibilitá all’eparina:

Una diminuita sensibilita all’eparina sodica o calcica si puo verificare nella febbre, trombosi, tromboflebite, infezioni con tendenza trombotica, stati infiammatori, a volte in corso di infarto miocardio, cancro, carenza di antitrombina III e nei pazienti post-chirurgici. In caso di trattamento eparinico a dosi anticoagulanti evitare la somministrazione intramuscolo di farmaci.

La presenza di clorocresolo puo causare reazioni di ipersensibilita.

Nei pazienti sottoposti ad anestesia spinale o peridurale, ad analgesia epidurale o a puntura lombare, la profilassi con basse dosi di eparina non frazionata puo essere molto raramente associata con ematomi spinali o epidurali che possono portare a paralisi di durata prolungata o permanente. Il rischio e aumentato dall’uso

di cateteri peridurali a permanenza per infusione continua, dall’assunzione concomitante di farmaci che influenzano l’emostasi come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), gli inibitori dell’aggregazione piastrinica o gli anticoagulanti, da traumi o da punture spinali ripetute, dalla presenza di un sottostante disturbo della emostasi e dalla eta avanzata. La presenza di uno o piu di questi fattori di rischio dovra essere attentamente valutata prima di procedere a questo tipo di anestesia/analgesia, in corso di profilassi con eparine non frazionate.

Di regola l'inserimento del catetere spinale deve essere effettuato dopo almeno 8-12 ore dall'ultima somministrazione di eparina non frazionata (abitualmente calcica) a basse dosi profilattiche. Dosi successive non dovrebbero essere somministrate prima che siano trascorse almeno 2-4 ore dall’inserimento o dalla rimozione del catetere, ovvero ulteriormente ritardate o non somministrate nel caso di aspirato emorragico durante il posizionamento iniziale dell’ago spinale o epidurale. La rimozione di un catetere ep'durale “a permanenza” dovrebbe essere fatta alla massima distanza possibile (8-12 ore circa) dalla ltima dose profilattica di eparina eseguita in corso di anestesia.

Qualora si decida di somministrare eparina non frazionata prima o dopo di un’anestesia peridurale o spinale, si deve prestare estrema attenzione e praticare un frequente monitoraggio per individuare segni e sintomi di alterazioni neurologiche come: dolore lombare, deficit sensoriale e motorio (in+oipidimtnto e debolezza degli arti inferiori), alterazioni della funzione vescicale o intestinale. Il personale ň. emberis’co dovrebbe essere istruito ad individuare questi segni e sintomi. I pazienti dovrebbero essere istruiti ad informare immediatamente il personale medico o infermieristico se si verifica uno qualsiasi dei suddetti sintomi.

Se si sospettano segni o sintomi di ematoma epidurale o spinale, deve essere formulata una diagnosi immediata ed iniziato un trattamento che comprenda la decompressione del midollo spinale.

Nei pazienti con precedenti anamnestici di reazioni allergiche e consMiabile saggiare, data l'origine animale dell'eparina, la reattivita del soggetto iniettando una dose-test di 1000 unita di eparina.

Subito dopo il parto, in caso di malattie epatiche o renali, durante il periodo mestruale, nei pazienti con catetere a permanenza, l'eparina va usata con cautela.

INTERAZIONI CON ALTRI MEDICINALI ED INTERAZIONI DI QUALSIASI ALTRO GEN re

Anticoagulanti orali

L’eparina sodica o calcica a dosaggio ant;coag’.ante puo prolungare lievemente il tempo di protrombina (incremento di circa 0,5 dell'INR). Bisogna considerare questo aspetto nella valutazione di tale parametro, soprattutto quando si procede ad em-ii^zi^ne dena terapia eparinica con quella anticoagulante orale. Si raccomanda grande attenzione clinico-laboratoristica (valutazione frequente di PT e aPTT) in caso di uso combinato di eparina non frazionata a dosi anticoagulanti con questi farmaci.

Antiaggreganti piastrinici

Farmaci come l’acido eetilsalicilico il destrano, il fenilbutazone, l’ibuprofene, l’indometacina, il dipiridamolo, l’idrossiclorochina o altri farmaci che interferiscono con l’aggregazione piastrinica (che costituisce la principale difesa emostatica del paziente eparinizzato) possono indurre sanguinamento e dovrebbero essere ubUzz^ ti con molta cautela nei pazienti trattati con eparina sodica o calcica, soprattutto se a dosi anticoagulanti.

Altre interazioni

Digitale, tetracicline, nicotina, glucocorticoidi, penicilline, fenotiazine, antistaminici possono parzialmente ridurre l’azione anticoagulante dell’eparina.

AVVERTENZE S ECIALI

Non e strettamente necessario, come nella terapia con dicumarolo, seguire con esami di laboratorio la terapia eparinica; ad ogni modo basta per il controllo determinare il tempo di coagulazione in provetta (Lee White) e non occorre la determinazione della protrombinemia.

Tenere il medicinale fUori dalla portata e dalla vista dei bambini.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

Secondo prescrizione medica.

Quando si somministra eparina sodica o calcica a dose anticoagulante, il loro dosaggio dovrebbe essere determinate con frequenti test di coagulazione. Se i test di coagulazione sono al di sopra dell’intervallo terapeutico o se si verificano emorragie, la dose dovrebbe essere ridotta o, se del caso, l’eparina dovrebbe essere sospesa (Vedi paragrafo Opportune precauzioni d’impiego)

Azione antagonista della protamina

La protamina serve per la rapida neutralizzazione dell’attivita dell’eparina, in caso di sanguinamento significativo. La quantita richiesta dipende dal tasso ematico di eparina somministrata e dal tempo intercorso dall’iniezione. La somministrazione di protamina deve essere fatta in infusione lenta endovena; 50 mg di protamina neutralizzano 5.000 UI di eparina. La dose di protamina che si deve somministrare per neutralizzare un bolo eparinico cala in proporzione al tempo trascorso dalla somministrazione del bolo (subito dopo il bolo il 100% della dose, dopo 1 ora il 50%, dopo 2 ore il 25%).

La dose di protamina da somministrare in caso di infusione continua di eparina e quella utile per neutralizzare le UI di eparina infuse nelle ultime 4 ore.

In caso di trattamento con eparina calcica sottocute a dose anticoagulante si deve somministrare una dose di protamina per neutralizzare circa il 25% della ultima dose eparinica, ripetendo tale somministrazione ogni 3 ore fino a 4 volte.

SOVRADOSAGGIO

Vedi paragrafo Dose, Modo e Tempo di Somministrazione “Azione antagonista della protamina”.

EFFETTI INDESIDERATI

Emorragia

L’emorragia e la principale complicanza che si puo verificare durante il trattamento con eparina sodica o calcica, in particolar modo alle dosi anticoagulanti. Tempi di coagular>o. e J di sopra dell’intervallo terapeutico o piccole emorragie durante la terapia possono essere in genere risolti riducendo il dosaggio o, se del caso, sospendendo temporaneamente il farmaco. Sanguinamento gastro-enterico o urinario durante la terapia anticoagulante possono indicare la presenza di una sotto. tan^ nsione occulta. Il sanguinamento puo avvenire in qualsiasi distretto dell’organismo ma certe specifiche complicazioni emorragiche potrebbero essere difficili da individuare:

(a)    Emorragia surrenalica, con conseguente insufficie"^a surreal) a acuta e stata descritta durante terapia anticoagulante. Percio, il trattamento va interrotto se il paziente sviluppa segni e sintomi di insufficienza surrenalica acuta;

(b)    Emorragia ovarica (corpus luteum) s) e svi'^ppata in donne in eta fertile in terapia anticoagulante a lungo o a breve termine;

(c)    Emorragie retroperitoneali;

In ogni caso di emorragia non minorr la terapia eparinica andra interrotta ed in caso di emorragia maggiore l’eparina ancora in circolo andra neutralizzata mediante somministrazione di protamina (vedi paragrafo Dose, Modo e Tempo di Somministrazione “a zione antagonista della protamina”).

Reazioni locali

Irritazione locale, eritema, neve dolore, ematoma o ulcerazione possono seguire ad una somministrazione sottocutanea di eparina. Queste complicazioni sono molto piu comuni dopo somministrazione intramuscolare, per c .i ines/ul/m o uso e assolutamente da evitare, anche occasionalmente.

Ipersensibilita

Come manifestazioni piu comuni sono state riportate reazioni generalizzate da ipersensibilita con brividi, febbre, e ortic aria % p;u raramente asma, rinite, lacrimazione, nausea e vomito, shock.

Trombocitopenia

Son. stati rapovat) casi di trombocitopenia in pazienti che ricevevano eparina sodica o calcica. (Vedi paragrafo Opportune precauzioni d’impiego). Sebbene sia lieve e clinicamente non significativa e talvolta accompagnata da gravi complicazioni trombotiche e/o emboliche. Dopo terapia a lungo termine con dosi alte si sono verificati casi di osteoporosi.

Raramente sono stati anche riportati: necrosi cutanea, soppressione della sintesi di aldosterone, alopecia ritardata transiente, priapismo, iperlipidemia di rimbalzo alla sospensione della terapia.

Sono stati riportati anche rari casi di aumento delle transaminasi.

Non e stata finora dimostrata alcuna specifica tossicita dell'eparina.

Comunicare al medico o al farmacista qualsiasi effetto indesiderato non descritto nel presente foglio illustrativo.

SCADENZA E PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE

La data di scadenza riportata sulla confezione si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Non disperdere nell’ambiente dopo l’uso. Utilizzare per l’eliminazione gli appositi contenitori per la raccolta differenziata dei farmaci.

DATA DELL'ULTIMA REVISIONE DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO:

Giugno 2012

Documento reso disponibile da AIFA il 12/11/2013

EPARINA VISTER