Informazioni per l’utilizzatore Flebocortid richter
RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
FLEBOCORTID Richter 25 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale FLEBOCORTID Richter 100 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale FLEBOCORTID Richter 500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso FLEBOCORTID Richter 1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
25 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale Una fiala di polvere contiene:
Principio attivo: idrocortisone succinato sodico mg 33,4 (equivalente ad Idrocortisone mg 25).
100 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili. da nebulizzare o rettale Una fiala di polvere contiene:
Principio attivo: idrocortisone succinato sodico mg 133,7 (equivalente ad Idrocortisone mg 100).
500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso Un flacone di polvere contiene:
Principio attivo: idrocortisone succinato sodico mg 668 (equivalente ad Idrocortisone mg 50;).
1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso Un flacone di polvere contiene:
Principio attivo: idrocortisone succinato sodico mg 1.337 (equivalente ad Idrocortisone g 1).
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
3. FORMA FARMACEUTICA
Polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
4. INFORMAZIONI CLINICHE
4.1 Indicazioni terapeutiche
Per trattamenti sistemici:
Crisi iposurrenalica degli addisoniani e dei surrenectomizzati.
Stati anafilattici allergici gravi non rispondenti alla terapia tradizionale (asma bronchiale, reazioni da medicamenti, edema angioneurotico e della glottide).
Reazioni trasfusionali.
Shock grave (chirurgico, traumatico, emorragico, ostetrico, anafilattico, allergico, cardiogeno, farmacologico, da ustioni, da iposurrenalismo acuto) resistente alla terapia antishock standard.
Per trattamenti locali:
Asma bronchiale e bronchite asmatica; rinite allergica (mediante aerosol e inalazione).
Pleuriti essudative; versamenti pleurici traumatici; neoplasie pleuropolmonari (mediante instillazione endopleurica).
Come terapia aggiuntiva per la sonmini^trazione a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o una riacutizzazione) in: artrite reumatoide, periartriti scapolo-omerali; rigidita articolari; borsiti, tenosinoviti (mediante iniezione endoarticolare e periarticolare).
Lombosciatalgie; algie radicolari; meningite tubercolare con blocco subaracnoideo in atto o latente, sotto copertura antibiotica antitubercolare (mediante iniezione epidurale e subaracnoidea).
Come coadiuvante nella rettocolite ulcerosa (mediante clistere).
4.2 Posologia > modo 'i r;mministrazione
Per il tratta.^nto degli stati di shock il Flebocortid Richter deve sempre essere utilizzato ad integrazione delle misure terapeutiche convenzionali di volta in volta indicate.
La posologia va impostata piu sulla gravita della indicazione clinica e sulla risposta terapeutica, che sull'eta e sul peso del paziente. PER VIA ENDOVENOSA: da 100 a 200 mg e piu pro dose ripetuti in seguito in rapporto al quadro clinico. Negli stati di shock, da 20 a 50 mg/kg/die in bolo unico o suddivisi in diverse somministrazioni. PER VIA INTRAMUSCOLARE: 25-50 mg oppure 100 mg da due a quattro volte a giorno. PER VIA AEROSOLICA ED INALATORIA (eventualmente in associazione ad antibiotici e broncodilatatori): 25 mg per una o due application. PER VIA ENDOPLEURICA (eventualmente in associazione ad altri presidi): all'inizio 50-100 mg e, in seguito, 25 mg per volta ad intervalli da 3 a 8 giorni. PER VIA ARTICOLARE E PERIARTICOLARE: da 50 a 100 mg per le grandi articolazioni; 25 mg per le piccole, condizionando il numero delle applicazioni all'andamento clinico. PER VIA EPIDURALE E SUBARACNOIDEA: 25 mg per volta, distanziati secondo il parere del medico. PER VIA RETTALE (previa diluizione in acqua o in soluzione fisiologica): 25-50 mg in 100 ml di liquido, oppure 100 mg in 300-500 ml per clistere normale o goccia a goccia.
4.3 Controindicazioni
Tubercolosi, ulcera peptica, psicosi, herpes oculare simplex, diabete, osteoporosi, infezioni acute e croniche in gravidanza, infezioni micotiche sistemiche. La terapia con corticosteroidi ě controindicata nei soggetti affetti da tubercolosi o infezioni aspecifiche acute o croniche a meno che sia associata ad una terapia specifica chemioterapica, o antibiotica.
4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego
Le precauzioni relative all'impiego di Flebocortid Richter sono le stesse peculiari per I'utilizzazione dei cortisonici somministrati per via orale. L’Idrocortisone emisuccinato sodico, un derivato dell'idrocortisone altamente solubile in acqua e che presenta le stesse proprieta dell'ormone naturale, ě utilizzabile in clinica mediante somministrazione parenterale. Per il trattamento degli stati di shock il Flebocortid Richter deve sempre essere utilizzato ad integrazione delle misure terapeutiche convenzionali di volta in volta indicate.
La somministrazione intramuscolare deve essere fatta profondamente nelle grandi masse muscolari allo scopo di evitare atrofia del tessuto locale.
Avvertenze
Sebbene gli effetti collaterali correlati a trattamenti brevi e intensivi risultino infrequenti, puo tuttavia verificarsi l'insorgenza di ulcera peptica.
Le precauzioni relative all'impiego del Flebocortid Richter sono le stesse peculiari per l'utilizzazione dei cortisonici sfruttando la via orale.
Nei pazienti in terapia con glucocorticoidi sottoposti a particolari stress, é indispensabile un adatt^mtnto ďdla dose in rapporto alla entita della condizione stressante.
I glucocorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si p'sso'o veriiica.e infezioni intercorrenti. In questi casi va sempre valutata l'opportunita di istituire una adeguata terapia antibiotica.
In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare una alterazione (el bilaicio 'lettrolitico, é opportuno adeguare l'apporto di sodio e di potassio.
Tutti i glucocorticoidi aumentano l'escrezione di calcio.
I pazienti sotto terapia con glucocorticoidi non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glucocorticoidi specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni neurologiche e di insufficiente risposta anticorpale.
Nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita, sotto il diretto controllo del medico.
Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glucocorii'oide pub essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza ^ postere per mesi dopo la sospensione della terapia.
Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonica dovrebbe essere ripresa.
Poiché la secrezione mineralcorticoide puo essere compromessa, bisognerebbe somministrare in concomitanza, cloruro sodico e/o mineralcorticoide.
Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glucocorticoidi puo essere aumentata.
La posologia di mantenimento deve essere serrre i’ minima capace di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre gradualme^.
Durante la terapia possono manifest^rsi alttraz'-ni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell'umore o della personalita, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi.
Una preesistente instabilita emotiva o tende re psic^tí he possono essere aggravate dai glucocorticoidi.
Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai glucocorticoidi.
I glucocorticoidi devono esse e so .minr.iV con cautela nei seguenti casi: colite ulcerativa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, insufficienza renale, ipertensione, miastenia grave. I bambini sottoposti a prolungata terapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo.
Poiché si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti allergico a qualsiasi tipo di farmaco.
La somministrazione int. aartiolaie (fiale da 25 e 100 mg) puo produrre sia effetti sistemici che locali. L'esame del liquido articolare si rende necessario allo scopo di escludere processi settici in atto. Bisogna evitare di iniettare corticosteroidi in articolazioni precedentemente infette. Aumento del dolore ed edema locale, ulteriore diminuzione de^ motilita articolare, febbre e malessere sono sintomi di artrite settica. Se la sepsi ě confermata occorre istituire adeguata terapia antibatterica.
i cortic^te^d, nor devono essere iniettati entro articolazioni instabili. Iniezioni ripetute nelle articolazioni colpite u ostecrtritt possono accelerare la distruzione articolare.
Evitare l'iniezione diretta di corticosteroidi nei tendini.
I dati emersi da uno studio clinico, effettuato negli USA, condotto per valutare l'efficacia del metilprednisolone sodio 'uccinato nello shock settico, hanno messo in evidenza una maggiore incidenza di mortalita nei pazienti con ele.ati valori di creatinina sierica all'inizio del trattamento, come pure nei pazienti che hanno sviluppato una infezione secondaria dopo l'inizio del trattamento.
4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme d'interazione
Nei pazienti diabetici che assumono glucocorticoidi, si puo avere aumentata richiesta di insulina o di farmaci ipoglicemizzanti orali. fenitoina, fenobarbital, efedrina e rifampicina, possono accelerare la metabolizzazione dei corticosteroidi con diminuzione dei livelli ematici e ridotta attivita biologica che richiedono un aggiustamento del dosaggio di corticosteroide. In corso di trattamento con alcuni antibiotici (eritromicina, oleandomicina), si raccomanda invece di ridurre la dose di glucocorticoide. Il tempo di protrombina dovrebbe essere controllato frequentemente nei pazienti che ricevono corticosteroidi ed anticoagulanti cumarinici, poiché i corticosteroidi potrebbero alterare la risposta a tali anticoagulanti. Quando i corticosteroidi sono somministrati in concomitanza con diuretici depletori di potassio, o con beta2 agonisti (fenoterolo, reproterolo, etc.) i pazienti dovrebbero essere attentamente seguiti per possibile comparsa di ipokaliemia. L'ASA dovrebbe essere usato con cautela in concomitanza con corticosteroidi specie nelle ipotrombinemie. Gli steroidi possono aumentare la clearance renale dell'ASA. L'ipokaliemia indotta da steroidi puo aumentare la tossicita della digitale somministrata contemporaneamente.
4.6 Gravidanza ed allattamento
Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita, sotto diretto controllo del medico.
4.7 Effetti sulla capacita di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono note interferenze sulla capacita di guida e sull'uso di macchine, ove si eccettui il noto effetto euforizzante dei glucorticoidi.
4.8 Effetti indesiderati
In corso di terapia cortisonica, specie per trattamenti intensi e prolungati, possono manifestarsi alcuni tra i seguenti effetti: alterazioni del bilancio idroelettrolitico che, raramente ed in pazienti particolarment^ pidisp^sti, possono portare alla ipertensione, alla ritenzione idrica ed eventualmente all'insufficienza cardiaca congestizia; alterazioni muscoloscheletriche quali osteoporosi, fragilita ossea, miopatie; alterazioni a ca^o 'ell'appa.ato gastrointestinale che possono arrivare fino alla comparsa o all'attivazione di ulcera peptica; alterazioni cutanee quali: ritardo nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilita della cute; alterazioni a carico dell'occhio quali: cataratta posteriore subcapsulare ed aumento della pressione endooculare; vertigini, cefalea e aumento della pressione endocranica; interferenza con la funzionalita dell'asse ipofisi-surrene, particolarmente in situazioni di stress; irregolarita mestruali; aspetto similcushingoide; disturbi della crescita nei Lmbi.i; diminuita tollerabilita ai glucidi e possibile manifestazione di diabete mellito latente; alterazioni psichiche di vario genere (euforia, mutamenti dell'umore o della personalita, depressione grave o sintomi psicotici), insonnia; negativizzazione del bilancio dell'azoto.
Inoltre a seguito di somministrazione parenterale sono state riportate: reazioni anafilattoidi, iper o ipopigmentazione cutanea, manifestazioni atrofiche a livello cutaneo e sottocuta^eo. Ascessi sterili. Sensazione di calore a seguito di uso intraarticolare, artropatia tipo Charcot.
Segnalati casi di aracnoidite a seguito di somministrazione intr^cJe r rife/t sintomi come cefalea, anoressia, irritazione del retrofaringe e del faringe a seguito di uso per via inalatoria.
4.9 Sovradosaggio
In corso di terapia ad alti dosaggi, specie se in concomitanza con i farmaci indicati al punto 4.5, si possono verificare alterazioni del ricambio elettrolitico che va pertanto attentamente controllato.
5. PROPRIETÁ FARMACOLOGICHE
5.1 Proprieta farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Corticosteroidi sistemici, glucocorticoidi; codice ATC: H02AB09.
L'uso prolungato dei glucocorticoidi a dosi elevate provoca una amplificazione dei seguenti processi biologici: esaltazione della glicogenesi e del catabolismo proteico; ridistribuzione ed accumulo periferico del grasso corporeo; diminuzione dell'assorbimer.o i.tes/nak ed incremento della escrezione renale di calcio; aumento del riassorbimento di Na+ e Cl" e perdita di K+ e H+;
aumento della secrezione di acido cloridrico e pepsina; modulazione della risposta immunitaria; inibizione della secrezione di ACTH.
5.2 Proprieta farmacoci.ieti’he
L’Idrocortisone somministrato sotto forma di sale sodico succinato viene rapidamente assorbito. L’Idrocortisone viene metabolizzato a composti biologicamente inattivi in molti tessuti, ma soprattutto a livello epatico. L'emivita plasmatica dell'idrocorti.one (~ortisolo) ě di 90 minuti circa; l'emivita biologica ě compresa fra le 8 e le 12 ore. L'eliminazione avviene attraverso l'emuntorio renale.
5.3 Dati preclinici di sicurezza
Per somministrazione acuta: DL50 e.v. (ratto) > 1000 mg/kg; DL50 sotto cute (ratto) 566 mg/kg; DL50 sotto cute (topo) > 8000 mg/kg.
Per somministrazione prolungata: Cavia i.m. (6-50 gg), assenza di mortalita dopo 1 mese di somministrazione alla dose di V5 mg/die. Ratto i.m. (2-40 gg), 25 mg/die possono causare la morte dell'animale entro 6 giorni mentre la stessa dose, somministrata 2 volte alla settimana, consente una sopravvivenza di 3 mesi. Le alterazioni di or^ne metabolico, le reazioni istologiche mesenchimali e viscerali e le modificazioni del sistema neuroendocrino riscontrate negli animali deceduti sono quelle che vengono comunemente osservate per i glucocorticoidi in generale. Tossicita dell'idrocortisone nell'animale durante la gravidanza: la minima dose tossica nel topo ě risultata di 2,5 mg, nell'hamster di 25/30 mg quando il composto viene somministrato al 10A-11A giorno di gestazione. Come i glucocorticoidi in generale, anche l'idrocortisone esercita degli effetti tossici fetali che si manifestano nell'animale con la comparsa di una aumentata incidenza di malformazioni. L'azione teratogena che puo variare in rapporto alla specie animale ed ai dosaggi impiegati ě stata, infatti, evidenziata per una serie di glucocorticoidi come cortisone, desametasone, idrocortisone, triamcinolone.
6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti
25 ma/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale
100 ma/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale
Una fiala di polvere contiene: sodio fosfato, Metile-p-idrossibenzoato, Propile-p-idrossibenzoato.
Una fiala di solvente contiene: sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso 1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso Un flacone di liofilizzato contiene: sodio fosfato.
Una fiala di solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili.
6.2 Incompatibilita
I pazienti sotto terapia corticosteroidea non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Altri pro'dimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono corticosteroidi specialmente ad alte dosi, a causa dell'aumento del rischio di complicazioni neurologiche e della diminuita risposta anticorpale.
6.3 Periodo di validita 3 anni.
6.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
6.5 Natura e contenuto del contenitore
"25 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale”
3 fiale polvere + 3 fiale solvente da 2 ml
"100 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale”
1 fiala polvere + 1 fiala solvente da 2 ml
"500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso”
1 flacone + 1 fiala solvente da 5 ml
"1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso”
1 flacone + 1 fiala solvente da 10 ml
6.6 Istruzioni per l'impiego e la manipolazione Vedere paragrafo 4.2.
7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
sanofi-aventis S.p.A. - Viale L. Bodio, 37/B - 20158 Milano
8. NUMERO DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMiSSICNE n COMMERCIO
A.I.C. n. 013986017 A.I.C. n. 013986029 A.I.C. n. 013986031 A.I.C. n. 013986043
11.1958/05.2005
11.1958/05.2005
04.1979/05.2005
10.1979/05.2005
25 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili. da nebulizzare o rettale: 100 ma/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale: 500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione in'eiabih- per uso endovenoso:
1 a/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso:
9. DATA DI PRIMA AUTORiZZA IONt RIINOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
25 ma/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili. da nebulizzare o rettale: 100 ma/2 ml polvere e solvente per sQluz!n'i iniettabili. da nebulizzare o rettale: 500 ma/5 ml polvere e sol ene per souzione iniettabile per uso endovenoso:
1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso:
10. DATA DI REVisIOIE DEL ~.STO: Dicembre 2011
Documento reso disponibile da AIFA il 12/11/2013 4/4
Riassunto delle caratteristiche del prodotto Flebocortid richter
Foglio illustrativo
FLEBOCORTID Richter 25 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale FLEBOCORTID Richter 100 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale
idrocortisone
COMPOSIZIONE
25 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili. da nebulizzare o rettale Una fiala di polvere contiene:
Principio attivo: idrocortisone succinato sodico mg 33,4 (equivalente ad idrocortisone mg 25). eccipienti: sodio fosfato; metile-p-idrossibenzoato; propile-p-idrossibenzoato.
Una fiala di solvente contiene: sodio cloruro; acqua per preparazioni iniettabili.
100 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale Una fiala di polvere contiene:
Principio attivo: idrocortisone succinato sodico mg 133,7 (equivalente ad idrocortisone mg 100) eccipienti: sodio fosfato; metile-p-idrossibenzoato; propile-p-idrossibenzoato.
Una fiala di solvente contiene: sodio cloruro; acqua per preparazioni iniettabili.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale.
“25 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale” 3 fiale polvere + 3 fiale solvente da 2 ml “100 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o retta^” 1 fiala , olvere + 1 fiala solvente da 2 ml La polvere si presenta nelle fiale come una massa porosa compatta , u^ifo.me. Durante il trasporto questa massa porosa - a causa della sua fragilita - puó andare soggetta a frantumazione e polverizzazione con riduzione di volume. Questo fatto non pregiudica in alcun modo l'attivita del prodotto.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
L'idrocortisone emisuccinato sodico, un derivato dell'idrocortisone altamente solubile in acqua, presenta le stesse proprieta dell'ormone naturale ed ě utilizzabile in clinica mediante somministrazione parenterale.
Risulta di particolare utilita nelle situazioni di emergenza che richiedono il pronto conseguimento di un'elevata concentrazione cortisonica, nell'intento di condizionare una risposta terapeutica rapida e determinante ai fini della sopravvivenza.
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'm^SSI iNE N COMMERCIO
sanofi-aventis S.p.A.
Viale L. Bodio, 37/B - Milano
PRODUTTORE E CONTROLLORe f|NAL E
sanofi-aventis S.p.A.
Localita Valcanello - 03012 Anagni (FR)
INDICAZIONI TERAPEUTICH _
Per trattamenti sistemici.
Crisi iposurrenalica degli addisoniani e dei surrenectomizzati.
Stati anafilattici allergici gravi non rispondenti alla terapia tradizionale (asma bronchiale, reazioni da medicamenti, edema angioneurotic', e della g. 'ttide).
Reazioni *rasfu Jonah.
Shock grave resistente alla terapia antishock standard.
Per trattamenti locali:
Asma bronchiale e bronchite asmatica; rinite allergica (mediante aerosol e inalazione).
Pleuriti essudative; versamenti pleurici traumatici; neoplasie pleuropolmonari (mediante instillazione endopleurica).
Come t'rapi a aggiuntiva per la somministrazione a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o una riacutizzazione) in: artrite reumatoide, periartriti scapolo-omerali; rigidita articolari; borsiti, tenosinoviti (mediante iniezione endoarticolare e periarticolare ).
Lom bosciatalgie; algie radicolari; meningite tubercolare con blocco subaracnoideo in atto o latente, sotto copertura antibiotica antitubercolare (mediante iniezione epidurale e subaracnoidea).
Come coadiuvante nella rettocolite ulcerosa (mediante clistere).
CONTROINDICAZIONI
Tubercolosi, ulcera peptica, psicosi, herpes oculare simplex, diabete, osteoporosi, infezioni acute e croniche in gravidanza, infezioni micotiche sistemiche.
PRECAUZIONI D'USO
Le precauzioni relative all'impiego di FLEBOCORTID Richter sono le stesse peculiari per l'utilizzazione di cortisonici somministrati oralmente.
Nei pazienti in terapia con glucocorticoidi sottoposti a particolari stress, é indispensabile un adattamento della dose in rapporto alla entita della condizione stressante.
In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare una alterazione del bilancio elettrolitico, é opportuno adeguare l'apporto di sodio e di potassio.
Tutti i glucocorticoidi aumentano l'escrezione di calcio.
Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glucocorticoide puó essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza puó persistere per mesi dopo la sospensione della terapia. Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonica dovrebbe esst e ripresa.
Poiché la secrezione mineralcorticoide puó essere compromessa, bisognerebbe somministrare in concomita nza, clo. sodico e/o mineralcorticoide.
Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glucocorticoidi puó essere aumentata.
Durante la terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell'umore o della personalita, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi.
Una preesistente instabilita emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai glucocorticoidi.
I glucocorticoidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi: colite ulcerative, non specitua con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, insufficienza renale, ipertensione, miastenia grave.
I bambini sottoposti a prolungata terapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo.
Poiché si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministra’i^ne, particolai mente quando il paziente risulti allergico a qualsiasi tipo di farmaco.
La somministrazione intraarticolare puó produrre sia effetti sistemici che locali. L'esame del liquido articolare si rende necessario allo scopo di escludere processi settici in atto. Bisogna evitare di iniettare corticosteroidi in articolazioni precedentemente infette.
Aumento del dolore ed edema locale, ulteriore diminuzione della motilita articolare, febbre e malessere sono sintomi di artrite settica. Se la sepsi ě confermata occorre istituire ade guar, terapia a...ibatterica.
I corticosteroidi non devono essere iniettati entro articolazioni instabili. Iniezioni ripetute nelle articolazioni colpite da osteoartrite possono accelerare la distruzione articolare.
Evitare l'iniezione diretta di corticosteroidi nei tendini.
I dati emersi da uno studio clinico, effettuato negli USA, condotto per valutare l'efficacia del metilprednisolone sodio succinato nello shock settico, hanno messo in evidenza una maggiore incidenza di mortalita nei pazienti con elevati valori di creatinina sierica all'inizio del trattamento, come pure nei pazienti che hanno sviluppato una infezione secondaria dopo l'inizio del trattamento.
INTERAZIONI MEDICAMENT ^SE
Nei pazienti diabetici che assumono glucocorticoidi, si puó avere aumentata richiesta di insulina o di farmaci ipoglicemizzanti orali. Fentoina, i. noL rbital, efedrina e rifampicina, possono accelerare la metabolizzazione dei corticosteroidi con diminuz^ne dei liv^i emadci e ridotta attivita biologica che richiedono un aggiustamento del dosaggio di corticosteroide. In cor.j di rattamen.o con alcuni antibiotici (eritromicina, oleandomicina), si raccomanda invece di ridurre la dose di glucocorticoide. Il tempo di protrombina dovrebbe essere controllato frequentemente nei pazienti che ricevono corticosteroidi ed anticoagulanti cumarinici, poiché i corticosteroidi potrebbero alterare la risposta a tali anticoagulanti. Quando i corticosteroidi sono somministrati in concomitanza con diuretici depletori di potassio, o con beta2 agonisti (fenoterolo, reproterolo, etc.) i pazienti dovrebbero essere attentamente seguiti per possibile comparsa di ipokaliemia. L'acido acetilsalicilico dovrebbe essere usato con cautela in concomitanza con corticosteroidi specie nelle ipoprotrombinemie. Gli steroidi possono aumentare la clearance renale dell'acido acetilsalicilico. L'ipokaliemia indotta da steroidi p ó a' .len.are la tossicita della digitale somministrata contemporaneamente.
AVV ERTeNZe s- ECIALI
I glucocorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego possono verificarsi infezioni intercorrenti. In questi casi va sempre valutata l'opportunita di una adeguata terapia antibiotica.
I pazienti sotto terapia con glucocorticoidi non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glucocorticoidi specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni neurologiche o di insufficiente risposta anticorpale.
Uso in caso di gravidanza e nella primissima infanzia
Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita, sotto diretto controllo del medico.
Per chi svolge attivita sportiva:
L'uso del farmaco senza necessita terapeutica costituisce doping e puó determinare comunque positivita ai test antidoping.
DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
Per il trattamento degli stati di shock il FLEBOCORTID Richter deve sempre essere utilizzato ad integrazione delle misure terapeutiche convenzionali di volta in volta indicate.
La posologia va impostata piú sulla gravita delle indicazioni e sulla risposta terapeutica che sull'eta e sul peso del paziente.
La posologia di mantenimento deve sempre essere la minima capace di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre gradualmente.
Per via endovenosa: da 100 a 200 mg e piú pro dose ripetuti in seguito in rapporto al quadro clinico. Negli stati di shock da 20 a 50 mg/kg/die in bolo unico o suddivisi in diverse somministrazioni.
Per via intramuscolare: 25-50 oppure 100 mg da due a quattro volte al giorno.
La somministrazione intramuscolare deve essere fatta profondamente nelle grandi masse muscolari allo scopo di evitare atrofia del tessuto locale.
Per via aerosolica ed inalatoria: (eventualmente in associazione ad antibiotici e broncodilatatori): 25 mg per una o due applicazioni.
Per via endopleurica: (eventualmente in associazione ad altri presidi): all'inizio 50-100 mg e, in seguito, 25 mg per volta ad intervalli da 3 ad 8 giorni.
Per via articolare e periarticolare: da 50 a 100 mg per le grandi articolazioni; 25 mg per le piccole, conJzionand' il numero delle applicazioni all'andamento clinico.
Per via epidurale e subaracnoidea: 25 mg per volta, distanziati secondo il parere del medico.
Per via rettale: (previa diluizione in acqua o in soluzione fisiologica): 25-50 mg in 100 ml di liquido, oppure 100 mg in 300500 ml, per clistere normale o goccia a goccia.
Sovradosaggio
In corso di terapia ad alti dosaggi, specie se in concomitanza con i farmaci indicati al punto "INTERAZIONI MEDICAMENTOSE", si possono verificare alterazioni del ricambio elettrolitico che va pertanto attentamente controllato.
EFFETTI INDESIDERATI
In corso di terapia cortisonica, specie per trattamenti intensi e prolungati, possono manifestarsi alcuni tra i seguenti effetti: Alterazioni del bilancio idroelettrolitico che, raramente ed in pazienti particolarmente predisposti, possono portare alla ipertensione e all'insufficienza cardiaca congestizia.
Alterazioni muscoloscheletriche quali osteoporosi, fragilita ossea, miopatie.
Alterazioni a carico dell'apparato gastrointestinale che possono arrivare fino alla comparsa o all'attivazione di ulcera peptica.
Alterazioni cutanee quali: ritardo nei processi di cicatrizzazione, assottiJiam ■. to e fragilita della cute.
Alterazioni a carico dell'occhio quali: cataratta posteriore su /cap 'ulare ed a^mento della pressione endooculare.
Vertigini, cefalea e aumento della pressione endocranica.
Interferenza con la funzionalita dell'asse ipofisi-sur;~ ie, parti'ola, .ente in situazioni di stress: irregolarita mestruali; aspetto similcushingoide; disturbi della crescita nei bambini; diminuita tollerabilita ai glucidi e possibile manifestazione di diabete mellito latente.
Alterazioni psichiche di vario genere (euforia, mutamenti dell'umore o della personalita, depressione grave o sintomi psicotici), insonnia.
Negativizzazione del bilancio dell'azoto.
Inoltre a seguito di somministrazione parenterale sono state riportate: reazioni anafilattoidi, iper o ipopigmentazione cutanea, manifestazioni atrofiche a livello cutaneo e sottocutaneo. Ascessi sterili. Sensazione di calore a seguito di uso intraarticolare, artropatia tipo Charcot.
Segnalati casi di aracnoidite a seguito di somministrazione intratecale e riferiti sintomi come cefalea, anoressia, irritazione del retrofaringe e del faring" a seguito di uso per via inalatoria.
Nel caso si manifestassero effetti indesiderati - anche diversi da quelli descritti - il paziente ě invitato a comunicarli al proprio medico o al proprio farmacista.
DATA DISCADENZA
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro e correttamente conservato.
ATTENZIONE non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.
Tenere fuori della portata e della vista dei bambini.
Data ultima revisione del testo da parte dell'Agenzia Italiana del Farmaco: Gennaio 2012
FLEBOCORTID Richter 500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso FLEBOCORTID Richter 1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso
idrocortisone
COMPOSIZIONE
500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso Un flacone di polvere contiene:
Principio attivo: idrocortisone succinato sodico mg 668 (equivalente ad idrocortisone mg 500).
Eccipiente: Sodio fosfato.
Una fiala di solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili.
1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso Un flacone di polvere contiene:
Principio attivo: idrocortisone succinato sodico mg 1.337 (equivalente ad idrocortisone g 1).
Eccipiente: sodio fosfato.
Una fiala di solvente contiene: Acqua per preparazioni iniettabili.
f )RMA FAR , AClUTICA E CONTENUTO
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
“500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso” 1 flacone + 1 fiala solvente da 5 ml “1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso” 1 flacone + 1 fiala solvente da 10 ml La polvere si presenta nei flaconi come una massa porosa compatta e uniforme. Durante il trasporto questa massa porosa - a causa della sua fragilita - puó andare soggetta a frantum. zion ■ e p' Ve.zzazione con riduzione di volume. Questo fatto non pregiudica in alcun modo l'attivita del prodotto.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
L'idrocortisone emisuccinato sodico, un derivato dell'idrocortisone altamente solubile in acqua, presenta le stesse proprieta dell'ormone naturale ed ě utilizzabile in clinica me ,iam- somminisuazione parenterale.
Risulta di particolare utilita nelle situazioni di emergenza che richiedono il pronto conseguimento di un'elevata concentrazione cortisonica, nell'intento di condizion'e u'a /spcs.a terapeutica rapida e determinante ai fini della sopravvivenza.
In particolare la somministrazione endovenosa di dosaggi massicci di idrocortisone rappresenta un valido trattamento degli stati di shock, a prescindere dalla natura della sindrome.
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
sanofi-aventis S.p.A.
Viale L. Bodio, 37/B - Milano
PRODUTTORE E CONTROLLORE fin. LE
sanofi-aventis S.p.A.
Localita Valcanello - 03012 Anagni (FR)
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Shock grave resistente alla terapia antishock standard (chirurgico, traumatico, emorragico, ostetrico, anafilattico, allergico, cardiogeno, farmacologico, da ustioni, da iposurrenalismo acuto).
CONTROINDICAZIONI
Tubercolosi, ulcera peptica, psicosi, herpes oculare simplex, diabete, osteoporosi, infezioni acute e croniche in gravidanza, infezioni micotiche sistemiche.
PRECAUZIONI D'USO
Sebbene gli effetti collaterali correlati a trattamenti brevi ed intensivi risultino infrequenti, puó tuttavia verificarsi l'insorgenza di ulcera peptica.
Le precauzioni relative all'impiego di Flebocortid Richter sono le stesse peculiari per l'utilizzazione di cortisonici somministrati oralmente.
Nei pazienti in terapia con glucocorticoidi sottoposti a particolari stress, é indispensabile un adattamento della dose in rapporto alla entita della condizione stressante.
In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare una alterazione del bilancio elettrolitico, é opportuno adeguare l'apporto di sodio e di potassio.
Tutti i glucocorticoidi aumentano l'escrezione di calcio.
Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glucocorticoide puó essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza puó persistere per mesi dopo la sospensione della terapia. Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonica dovrebbe essere ripresa.
Poiché la secrezione mineralcorticoide puó essere compromessa, bisognerebbe somministrare in concomitanza, cloruro sodico e/o mineralcorticoide.
Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glucocorticoidi puó essere aumentata.
Durante la terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell'umore o della personalita, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi.
Una preesistente instabilita emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai glucocorticoidi.
I glucocorticoidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi: colite ulcerativa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, insufficienza renale, ipertensione, miastenia grave.
I bambini sottoposti a prolungata terapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo.
Poiché si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti allergico a qualsiasi tipo di farmaco.
I dati emersi da uno studio clinico, effettuato negli USA, condotto per valutare l'efficacia del metilprednisoloi e soL o succinato nello shock settico, hanno messo in evidenza una maggiore incidenza di mortalita nei pazienti con elevati valori di creatinina sierica all'inizio del trattamento, come pure nei pazienti che hanno sviluppato una infezione secondaria dopo l'inizio del trattamento.
INTERAZIONI MEDICAMENTOSE
Nei pazienti diabetici che assumono glucocorticoidi, si puó avere aumentata richiesta di insulina o di farmaci ipoglicemizzanti orali. Fentoina, fenobarbital, efedrina e rifampicina, possono accelerare la metabolizzazione dei corticosteroidi con diminuzione dei livelli ematici e ridotta attivita biologica che richiedono un aggiustamento del dosaggio di corticosteroide. In corso di trattamento con alcuni antibiotici (eritromicina, oleandomicina), si raccomanda invece di ridurre la dose di glucocorticoide. Il tempo di protrombina dovrebbe essere controllato frequentemente nei pazienti che ricevono corticosteroidi ed anticoagulanti cumarinici, poiché i corticosteroidi potrebbero alterare la risposta a tali anticoagulanti. Quando i corticosteroidi sono somministrati in concomitanza con diuretici depletori di potassio, o con beta2 agonisti (fenoterolo, reproterolo, etc.) i pazienti dovrebbero essere attentamente seguiti per possibile comparsa di ipokaliemia. L'acido acetilsalicilico dovrebbe essere usato con cautela in concomitanza ~on corticosteroidi specie nelle ipoprotrombinemie. Gli steroidi possono aumentare la clearance renale dell'acido acetilsalicilico. L'ipokaliemia indotta da steroidi puó aumentare la tossicita della digitale somministrata contemporaneamente.
AVVERTENZE SPECIALI
I glucocorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego possono verificarsi infezioni intercorrenti. In questi casi va sempre valutata l'opportunita di un a adegua^. terapia antibiotica.
I pazienti sotto terapia con glucocorticoidi non devono °sserf va,~inati contro il vaiolo. Altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glucocorticoidi specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni neurologiche o di insufficiente risposta anticorpale.
Uso in caso di gravidanza e nella primissima infa nzja
Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita, sotto diretto controllo del medico.
Per chi svolge attivitá sportiva:
L'uso del farmaco senza necessita terapeutica costituisce doping e puó determinare comunque positivita ai test antidoping.
DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMNIS'RAZioNE
Per il trattamento degli st"* di shock M Flebocortid Richter deve sempre essere utilizzato ad integrazione delle misure terapeutiche convenzionali di volta in volta indicate.
La posologia va impostata piu sulla gravita delle indicazioni e sulla risposta terapeutica che sull'eta e sul peso del paziente.
La posologia di manti nimento d.ve sempre essere la minima capace di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre gradualmente.
Per iniezione endovenosa diretta o, previa diluizione, in fleboclisi: da 20 a 50 o piu mg/kg/die in bolo unico o suddivisi piu volte nella stessa giornata in rapporto al quadro clinico.
Sovradosaggio
In corso di terapia ad alti dosaggi, specie se in concomitanza con i farmaci indicati al punto "INTERAZIONI MEDICAMENTOSE", si possono verificare alterazioni del ricambio elettrolitico che va pertanto attentamente controllato.
EFiETTi in esiderati
In corso di terapia cortisonica, specie per trattamenti intensi e prolungati, possono manifestarsi alcuni tra i seguenti effetti: Alterazioni del bilancio idroelettrolitico che, raramente ed in pazienti particolarmente predisposti, possono portare alla ipertensione e all'insufficienza cardiaca congestizia.
Alterazioni muscoloscheletriche quali osteoporosi, fragilita ossea, miopatie.
Alterazioni a carico dell'apparato gastrointestinale che possono arrivare fino alla comparsa o all'attivazione di ulcera peptica.
Alterazioni cutanee quali: ritardo nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilita della cute.
Alterazioni a carico dell'occhio quali: cataratta posteriore subcapsulare ed aumento della pressione endooculare.
Vertigini, cefalea e aumento della pressione endocranica.
Interferenza con la funzionalita dell'asse ipofisi-surrene, particolarmente in situazioni di stress: irregolarita mestruali; aspetto similcushingoide; disturbi della crescita nei bambini; diminuita tollerabilita ai glucidi e possibile manifestazione di diabete mellito latente.
Alterazioni psichiche di vario genere (euforia, mutamenti dell'umore o della personalita, depressione grave o sintomi psicotici), insonnia.
Negativizzazione del bilancio dell'azoto.
Inoltre a seguito di somministrazione parenterale sono state riportate: reazioni anafilattoidi, iper o ipopigmentazione cutanea, manifestazioni atrofiche a livello cutaneo e sottocutaneo. Ascessi sterili. Sensazione di calore a seguito di uso intraarticolare, artropatia tipo Charcot.
Segnalati casi di aracnoidite a seguito di somministrazione intratecale e riferiti sintomi come cefalea, anoressia, irritazione del retrofaringe e del faringe a seguito di uso per via inalatoria.
Nel caso si manifestassero effetti indesiderati - anche diversi da quelli descritti - il paziente ě invitato a comunicarli al proprio medico o al proprio farmacista
DATA DISCADENZA
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro e correttamente conservato. ATTENZIONE: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.
Tenere fuori della portata e della vista dei bambini.
Data ultima revisione del testo da parte dell'Agenzia Italiana del Farmaco: Gennaio 2012
Documento reso disponibile da AIFA il 12/11/2013 3/7