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Nomafen



Informazioni per l’utilizzatore Nomafen

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

NOMAFEN 10 mg compresse rivestite NOMAFEN 20 mg compresse rivestite

2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

•    Una compressa rivestita da 10 mg contiene: Principio attivo

Tamoxifene citrato    mg    15,2

pari a Tamoxifene    mg 10

•    Una compressa rivestita da 20 mg contiene: Principio attivo:

Tamoxifene citrato    mg 30,4

pari a Tamoxifene    mg 20

3.    FORMA FARMACEUTICA

Compresse rivestite

4.    INFORMAZIONI CLINICHE

4.1.    Indicazioni terapeutiche

Il Tamoxifene ě indicato nei ^a^an ento del carcinoma mammario.

4.2.    Posologia e nodr di f omministrazione

Pazienti in eta a^ui^ ed ar ziani: da 20 a 40 mg in una o due somministrazioni giornaliere.

4.3.    Centmndicaziom

Ipersensibilita accertata verso i componenti del prodotto o sostanze stre kmente correlate dal punto di vista chimico. Il tamoxifene non deve essere soi. ministi a* o in caso di gravidanza. (vedi anche paragrafo 4.6).

Il u moxifene non deve essere somministrato durante l'allattamento.

Terapia preventiva in pazienti ad alto rischio di cancro mammario. Carcinoma duttale in situ in donne che richiedano una concomitante terapia anticoagulante o che presentino un'anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polm onare.

4.4.    Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Le pazienti in trattamento con tamoxifene devono essere istruite ad avvisare immediatamente il proprio medico qualora avvertano uno qualsiasi dei seguenti sintomi: intorpidimento del volto o debolezza delle braccia o delle gambe e problemi della parola o della visione che potrebbero indicare un ictus cerebri. Lo stesso in caso di dolore toracico o dispnea che potrebbero essere sintomi di embolia polmonare, o se si presenta dolore addominale o un sanguinamento vaginale anormale che potrebbero indicare un possibile cancro dell'utero.

Anche in caso di tosse e dispnea che potrebbero essere sintomi di una polmonite interstiziale le pazienti dovranno essere istruite ad avvisare il proprio medico. Deve essere richiesto alle pazienti se esse abbiano avuto una storia pregressa di ictus cerebri, di eventi simili all'ictus, eventi tromboembolici o cancro dell'utero. La decisione di iniziare la terapia con tamoxifene in pazienti con carcinoma duttale in situ deve essere discussa con le pazienti, valutando insieme a loro i potenziali rischi e benefici

Il Tamoxifene deve essere impiegato con cautela in pazienti con persistente leucopenia o trombocitopenia. Sono consigliabili periodici controlli della crasi ematica, piastrinemia inclusa.

Si puó verificare arresto del flusso mestruale in pazienti in pre-menopau sa il che non pregiudica l'attivita antitumorale del farmaco.

Durante il trattamento con Tamoxifene ě stata riportata un'aumenta^ inddenza di alterazioni dell'endometrio comprendenti iperplasia, polipi e carcinoma. L'incidenza ed il quadro di queste alterazioni suggeriscono un me^canis mo di base correlato alle proprieta estrogeniche di Tamoxifene. E' c nsiglia^ile, quindi che le pazienti in corso di terapia vengano sottoposte a d adeguati controlli dell'apparato genitale, in particolare dell'endometrio.

Inoltre le pazienti in trattamento con Tamoxifene o ch, abbiano assunto il farmaco precedentemente e che presentino sanguin men'o •aginale anomalo devono essere sottoposte a controlli immediati.

In studi clinici con Tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall'endometrio e dalla mammella controlaterale; non ě stata stabilita alcuna rela^o- e causale ed il significato clinico di queste osservazioni non ě chiaro.

In letteratura ě stato dimostr *Lo c ie i metabolizzatori lenti di CYP2D6 presentano un livello plasmatico piú basso di endoxifene, uno dei piú importanti metaboliti attivi del tamoxifene > ’edi paragrafo 5.2).

La contestuale sommii istr azione di medicinali che inibiscono CYP2D6 puó portare a concentra~oni adont del metabolita attivo endoxifene. Pertanto, durante il trattamento c^n il tamoxifene, si devono evitare il piú possibile i potenti inibitori di CYP2D6 (p. es. paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o bupropione) (vedi paragraf 4.5 e 5.2).

4.5. Interazicni or n altri medicinali ed altre forme di interazione

L'impiego del tam -xifene in pazienti sottoposte a terapia con anticoagulanti tipo dicumarolico puó aumentare significativamente l'attivita anticoagulante; ě consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione.

Quando il Tamoxifene sia somministrato in associazione con farmaci citotossici, si pu' verificare un maggior rischio di episodi tromboembolici (vedi anche p.aagrafo 4.8)

In letteratura ě stata riportata l'interazione farmacocinetica con gli inibitori di CYP2D6, mostrando una riduzione del 65-75% dei livelli plasmatici di una delle forme piú attive del farmaco, ovvero dell'endoxifene. In alcuni studi ě stata riportata una riduzione dell'efficacia del tamoxifene somministrato in associazione con alcuni antidepressivi inibitori selettivi del reuptake della serotonina (p. es. paroxetina). Dato che non si puó escludere una riduzione dell'effetto del tamoxifene, si deve evitare quanto piú possibile la contestuale somministrazione di potenti inibitori di CYP2D6 (p. es. paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o bupropione) (vedi paragrafi 4.4 e 5.2).

4.6.    Gravidanza ed allattamento

Gravidanza: il Tamoxifene ě controindicato in gravidanza.

Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con il farmaco, sono stati segnalati pochi casi di aborti spontanei, anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto Tamoxifene.

Negli studi di tossicita sul ciclo riproduttivo nel ratto, coniglio e scimmia, il tamoxifene non ha mostrato potenziale teratogeno.

Nei modelli sperimentali di sviluppo del tratto riproduttivo fetale del roditore, tamoxifene ě stato associato a modificazioni simili a quelle causate da estradiolo, etinilestradiolo, clomifene e dietilstilbestrolo (DES). Sebbei e la rilevanza clinica di tali modificazioni non sia nota, alcune di queste, specialmente l'adenosi vaginale, sono simili a quelle osservate "elle donne giovani che, nella vita intrauterina avevano subito l'esposizione a DrS e "he presentano un rischio di 1:1000 di sviluppare un carcinoma a cellule .hiare della vagina o della cervice.

Solo un piccolo numero di pazienti ě stato esposto a tamoxifene in corso di gravidanza.

Non ě stato riportato che tale esposizione abma cau .an una successiva adenosi vaginale o carcinoma a cellule chiare della v gina o della cervice nelle donne giovani che avevano subito l'esposizione a tamoxifene nella vita intrauterina.

Le pazienti devono essere informate dell° nece ssita di evitare una gravidanza durante il trattamento con Tamoxifene e, se sessualmente attive, devono usare contraccettivi di barriera o altri metodi contracce.‘ivi non ormonali.

Le pazienti in premenopausa, prima < i iniziaie il trattamento, devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la possibilita di una gravidanza in atto.

Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per il feto qualora si instaurasse una gravidanza d ira +e il trattamento con Tamoxifene o nei due mesi successivi all'int'rruziane dela terapia.

Allattamento: l'impiego di Tamoxifene durante l'allattamento non ě consigliato in quanto non ě noto se esso sia escreto nel latte materno. La decisione di interrompere l'allai-amento o la terapia con Tamoxifene deve essere valutata in base alla n masitá di trattamento.

4.7.    Effetti s ulia caoř cita di guidare e sull’uso di macchinari

Non sono note interferenze sulla capacita di guida e sull'uso di macchine.

4.8.    E.feta indesiderati

Nel trattamento a lungo termine gli effetti collaterali segnalati sono meno freque nti o meno gravi rispetto a quelli osservati con androgeni ed estrogeni impiegati per il trattamento della stessa patologia. Alcuni effetti collaterali sono adrii uibili all'azione antiestrogenica del farmaco: vampate di calore, perdite ematiche vaginali, secrezione vaginale e prurito vulvare.

In alcuni pazienti in pre-menopausa Tamoxifene sopprime il flusso mestruale. Altri effetti collaterali di tipo generale sono rappresentati da intolleranza gastrointestinale, sensazione di capogiro, rash cutaneo e, in qualche caso, ritenzione di fluidi e alopecia.

Quando tali effetti collaterali sono gravi, ě possibile controllarli attraverso una semplice riduzione del dosaggio senza influenzare la risposta al trattamento. E' necessario consultare lo specialista per valutare l'opportunita del proseguimento o della sospensione del trattamento o di eventuali modifiche dello stesso.

Negli stadi iniziali della terapia, in un piccolo numero di pazienti con lesioni ossee si ě sviluppata ipercalcemia.

All'inizio della terapia con Tamoxifene si possono verificare episodi di recrudescenza sintomatologica della malattia (flare). Tali manifestazioni sono transitorie e spesso associate ad una buona risposta alla terapia.

Sono stati segnalati alcuni casi di disturbi visivi tra cui rari casi di alterazioni corneali, cataratta e retinopatia.

Sono stati segnalati fibromi uterini.

In pazienti trattate con Tamoxifene si ě osservata piastrinopenia, generalm ente limitata a valori quali 80.000-90.000/mm3, ma a volte anche inferiori.

Nel corso di terapia con Tamoxifene ě stata segnalata teucope^ ^alvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia.

Neutropenia, talvolta grave, ě stata segnalata raramente.

Sono stati riportati gravi episodi troboembolici nel corso di terapia con Tamoxifene.

Poiché l'incidenza di tali eventi risulta aumentata i- pa' ient afetti da patologie maligne, non ě stata stabilita una relazione causale con Tr moxiiene.

Tamoxifene ě stato associato a variazioni dei livelli egli er zimi epatici ed in rari casi ad un quadro di piú gravi anormalita epa^che, t, a cui fegato steatosico, colestasi ed epatite.

Occasionalmente ě stato osservato un aumen'o di volume di cisti ovariche in pazienti in premenopausa trattate con Tamoxifene.

Altri effetti indesiderati riportati in lei.ara, ura sono: vertigini; cefalea, depressione, confusione, stanchezza e Tampi muscolari.

Dai risultati dello studio clinico NSABP P-1, un vasto studio della durata di 5 anni che ha coinvolto circa 13.000 don .e ad alto rischio per insorgenza di cancro del seno che hanno assunto tamoxifene o placebo, ě emerso nelle donne trattate con il tamoxifene un aumento dell'incidenza delle seguenti reazioni avverse rispr^o al giupp^ di controllo:

cancro dell'utero: adenocarcinoma endometriale (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 2..0 nel gruppo delle donne trattate contro 0.71 nel gruppo di controllo), sarcoma uterino, incluso il sarcoma misto di tipo mulleriano (tasso di in cidenza per 1000 anni/donna pari a 0.17 nel gruppo delle donne trattate contro 0.00 nel gruppo di controllo);

stroke (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 1.43 nel gruppo delle donne trattate contro 1.00 nel gruppo di controllo);

embolia polmonare (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 0.75 nel gruppo delle donne trattate contro 0.25 nel gruppo di controllo).

Al cuni dei casi di tumori maligni uterini, di ictus e di embolia polmonare hanno avuto esito fatale. Nello stesso studio ě stato rilevato anche un aumento dell'incidenza di trombosi venosa profonda, formazione di cataratta, operazioni chin rgiche per cataratta.

Sono stati segnalati fibromi uterini, endometriosi ed altre alterazioni endometriali inclusi iperplasia e polipi.

Molto raramente sono stati riportati casi di polmonite interstiziale.

4.9. Sovradosaggio

Teoricamente un sovradosaggio dovrebbe manifestarsi con un'esaltazione degli effetti collaterali di tipo antiestrogenico. Studi condotti in animali da esperimento hanno dimostrato che un sovradosaggio elevato (100 - 200 volte la dose giornaliera consigliata) puó provocare effetti di tipo estrogenico. Non esiste un antidoto specifico per il trattamento dei casi di sovradosaggio, che pertanto deve essere sintomatico.

5. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE

5.1.    Proprietá farmacodinamiche

Il Tamoxifene ě un farmaco non steroideo, derivato del trifeniletilene, che mostra un complesso spettro di effetti farmacologici antiestrogenici e simil-estrogenici nei diversi tessuti.

Nelle pazienti con carcinoma mammario, a livello del tumore, il tamoxifene agisce principalmente come un antiestrogeno, inibendo il legame dell'estrogeno al recettore estrogenico. Tuttavia, in studi clinici ě stato evidenzi^o un certo beneficio nei tumori con recettori per gli estrogeni negativi, il che puó indicare altri meccanismi di azione.

Nell'esperienza clinica, ě riconosciuto che il tamoxifene ind ice ridu7ione dei livelli ematici di colesterolo totale e delle lipoprotein^ a bas'a densita nell'ordine del 10-20% nelle donne in post-menopausa. Inoltre, ě stato riportato che il Tamoxifene induce il mantenimento della d^ns^a mnerale ossea nelle donne in post-menopausa.

La condizione di polimorfismo di CYP2D( puó essere associata ad una variabilita della risposta clinica al tamoxife' e. a condizione di metabolizzatore lento puó essere associata ad una ridu^ione d;11' risposta. Le conseguenze delle evidenze per il trattamento dei metab^lizzatori lenti di CYP2D6 non sono state pienamente analizzate (vedi para'rafi 4.4, 4.5 e 5.2).

Genotipo CYP2D6

I    dati clinici disponibili indicano che le pazienti omozigote per gli alleli non funzionali di CYP2D6 possono presentare un minore effetto del tamoxifene nel trattamento del carcinoma della mammella.

Gli studi disponibili sr"o s^ati pe. io piú effettuati in donne in post-menopausa (vedi paragrafi 4.4 e 5.2).

5.2.    Proprietá farmacoch.etic.ie

Tamoxifene, dopo somministrazione orale, ě rapidamente assorbito. La concentra tion - sierica massima viene raggiunta tra 4 e 7 ore. Le concer .i azioni all . stato di equilibrio (steady state - circa 300 ng/ml) vengono raggiunte dopo 4 settimane a 40 mg/die.

II    fa rmaco dimostra un elevato legame all'albumina plasmatica (>99%).

ii ‘amoxifene viene metabolizzato prevalentemente tramite CYP3A4 in N-d smet.i-tamoxifene, che viene ulteriormente metabolizzato da CYP2D6 dando origine ad un altro metabolita attivo, I'endoxifene. Nelle pazienti con carenza d> Tenzima CYP2D6 le concentrazioni di endoxifene sono all'incirca del 75% piú basse che nelle pazienti con normale attivita di CYP2D6. La somministrazione di forti inibitori di CYP2D6 riduce i livelli dell'endoxifene circolante in misura analoga.

L'escrezione del Tamoxifene avviene principalmente per via fecale ed un'emivita di eliminazione ě stata calcolata pari a circa 7 gg. per il farmaco immodificato mentre per I'N-desmetiltamoxifene, il principale metabolita in circolo, ě risultata pari a 14 gg.

5.3.    Dati preclinici di sicurezza

In una serie di test di mutagenesi in vitro ed in vivo il Tamoxifene non si ě dimostrato mutageno. Il tamoxifene ě risultato genotossico in test di genotossicita in vitro ed in vivo nel roditore. In studi a lungo termine con tamoxifene sono stati riportati tumori delle gonadi nel topo e tumori epatici nel ratto; non ě stata stabilita la rilevanza clinica di queste osservazioni. Informazioni aggiuntive riguardanti la sua prescrizione sono riportate nel paragrafo 4.6.

6.

6.1.

6.2.

6.3.

6.4.

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INFORMAZIONI FARMACEUTICHE Lista degli eccipienti

Lattosio - Amido di mais - Amido di mais pregelatinizzato - Magne^ s,earato. Rivestimento: Idrossipropilmetilcellulosa - Glicole propilenico - Opaspray M-1-7111B [L'Opaspray ě costituito da: Acqua purificata - Titanio oio'sido - IMS 740P (alcool etilico metilato) - Idrossipropilmetilcellulosa].

Incompatibilitá

Nessuna nota

Validitá

36 mesi a confezionamento integro

Speciali precauzioni per la conservazione

Nessuna

Natura e contenuto del conten ^re

-    Compresse rivestite 10 mg -Astuxio di cartone litografato contenente 3

blisters in PVC/Al da 10 compresse l'uno -

-    Compresse rivestite 20 mg -A'tuccio di cartone litografato contenente 2

blisters in PVC/Al da 10 compresse l'uno -Istruzioni per l’uso Nessuna

TITOLArE DEl' ’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE in commercio

FIDIA rc'mactuti S.p.A. - Via Ponte della Fabbrica, 3/A - Abano Terme (PD) nUMERo DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

-    30 Compresse rivestite da 10 mg - AIC n 033869013

-    20 Compresse rivestite da 20 mg - AIC n 033869025

DA.A DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

28.01.2000

DATA DI (PARZIALE) REVISIONE DEL TESTO

16.07.2011

Documento reso disponibile da AIFA il 12/11/2013

NOMAFEN

Riassunto delle caratteristiche del prodotto Nomafen

Foglio illustrativo


NOMAFEN

10 mg compresse rivestite 20 mg compresse rivestite

Tamoxifene citrato

COMPOSIZIONE

20 mg 30,40 mg 20,00 mg


Una compressa contiene:    10 mg

Principio attivo: Tamoxifene citrato    15,20 mg

equivalente a tamoxifene base    10,00 mg

Eccipienti: Lattosio - Amido di mais - Amido di mais pregelatinizzato - Magnesio ste^-ato.

Rivestimento: Idrossipropilmetilcellulosa - Glicole propilenico - Opaspray M-1-7111B. [L’Opaspray e costituito da: Acqua purificata - Titanio biossido - IMS 740P (Alcool 'tikco metilato) -Idrossipropilmetilcellulosa].

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Compresse rivestite.

Astuccio da 30 compresse da 10 mg di tamoxifene; Astuccio da 20 compresse da 20 mg di tamoxifene

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agente non steroideo anti-estrogenico.

TITOLARE AIC

Fidia Farmaceutici S.p.A. - Via Ponte della Fabbrica 3/A - 35031 Abano Terme (PD)

PRODUTTORE

Produzione, confezior„ mento:

Wockhardt Ltd. S’—vey no 106/4-5-7 Daman Industrial Estate, Kadaya Nani Daman, 396210 India. Controllo, ril; scio de lotC

CP Pharmaceuticals Limited, Ash Road North, Wrexham Industrial Est., Wrexham LL13 9UF. UK. Rilascio dei lotti:

Fidia Farmaceutici S.p.A., Via Ponte della Fabbrica, 3/A - 35031 Abano Terme (PD).

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Il tamoxifene e indicato nel trattamento del carcinoma mammario.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilitá accertata verso i componenti del prodotto o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Il tamoxifene non deve essere somministrato in caso di gravidanza. Il tamoxifene non deve essere somministrato durante l’allattamento (v. Avvertenze speciali).

Terapia preventiva in pazienti ad alto rischio di cancro mammario. Carcinoma duttale in situ in donne che richiedano una concomitante terapia anticoagulante o che presentino un'anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare.

OPPORTUNE PRECAUZIONI D’IMPIEGO

Prima di iniziare la terapia e opportuno informare il proprio medico se si stanno assumendo altri farmaci, in particolare farmaci anticoagulanti, quali warfarin. E’ consigliabile in questo caso un attento controllo clinico. Il tamoxifene deve essere impiegato con cautela in pazienti con diminuzione del numero di globuli bianchi (leucopenia) o delle piastrine (trombocitopenia). Sono consigliabili periodici controlli dell’emocromo (crasi ematica e piastrinemia).

AVVERTENZE SPECIALI E PRECAUZIONI PER L'USO

E importante, durante la terapia con tamoxifene, sottoporsi a controlli periodici dell’apparato genitale e riferire immediatamente al proprio medico se si verificano sanguinamenti vaginali insoliti, sia durante il trattamento con tamoxifene che in qualsiasi momento dopo la sua interruzione. Questo perché si possono verificare delle alterazioni a livello dell’utero (endometrio), come iperplasia e polipi, alcune delle quali possono essere anche gravi e potrebbero includere un cancro. L’incidenza ed il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di base correlato alle proprietá estrogeniche di tamoxifene.

Si deve evitare la co-somministrazione dei seguenti farmaci in nuan+o non d puo escludere una riduzione dell’effetto del tamoxifene: paroxetina, fluoxetina (per es. antidepressivi), bupropione (antidepressivo o ausilio per la disassuefazione dal fumo), chinidina (utilizzata per esempio nel trattamento dell’aritmia cardiaca) e cincalet/cinacalcet (per il trattamento dei disturbi della ghiandola paratiroidea).

Nell’eventualitá di un ricovero in ospedale, inform.^ il pers'"le medico di essere in trattamento con tamoxifene.

Si puo verificare arresto di flusso mestruale in pazienti in pre-menopausa. Il che non pregiudica l’attivitá antitumorale del farmaco.

Il trattamento con tamoxifene non deve essere interrotto a meno che non venga richiesto dal medico.

Le pazienti in trattamento con tamoxifen’ ďvo"' avvisare immediatamente il proprio medico qualora avvertano uno qualsiasi dei seguenti sintomi: intorpidimento del volto o debolezza delle braccia o delle gambe e problemi della parola o della visione che potrebbero indicare un ictus cerebrale. Lo stesso in caso di dolore toracico o dispnea che pou^^ro essere sintomi di embolia polmonare, o se si presentano dolore addominale o sanguinamento vaginale anormale che potrebbero indicare un possibile cancro dell'utero. Ugualmente in caso di ^osse e dispnea che potrebbero essere sintomi di una polmonite interstiziale. Le pazienti debbono inf rmau il p» oprio medico se hanno avuto storia pregressa di ictus, di eventi simili all'ictus, di malattie tromboemboliche o di cancro dell'utero. La decisione di iniziare la terapia con tamoxifene in caso di carcinoma duttale in situ deve essere discussa con il proprio medico, valutando insieme i potenziali rischi e benefici.

Per chi svolge attivitá sportiva: l'uso del farmaco senza necessitá terapeutica costituisce doping e puo deteminare comunque positivitá ai test antidoping.

Gravdan^a.

Le pazienti devono essere informate della necessitá di evitare una gravidanza durante il trattamento con NOMAFlN e, se sessualmente attive, devono usare contraccettivi di barriera o altri metodi contraccettivi non ormonali (il metodo contraccettivo deve comunque essere consigliato dal medico in quanto il tamoxifene puo influire sull’efficacia di alcuni contraccettivi). Le pazienti in premenopausa, prima di iniziare il trattamento, devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la possibilitá di una gravidanza in atto.

Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per il feto qualora si instaurasse una gravidanza durante il trattamento con NOMAFEN o nei due mesi successivi all’interruzione della terapia.

Allattamento.

L’impiego del tamoxifene durante l’allattamento non e consigliato in quanto non e noto se esso sia escreto nel latte materno. La decisione di interrompere l’allattamento o la terapia con NOMAFEN deve essere valutata in base alla necessitá di trattamento.

TENERE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI

INTERAZIONI

L’impiego del tamoxifene in pazienti sottoposte a terapia con anticoagulanti tipo dicumarolico puo aumentare significativamente l’attivitá anticoagulante; e consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione.

Quando il NOMAFEN sia somministrato in associazione con farmaci citotossici, usati nella chen iou.~apia, si puo verificare un maggior rischio di aumentata coagulazione del sangue (episodi tromboembolici).

Informi il suo medico se sta assumendo o se ha recentemente assunto qualsiasi altro m^dicinale, compresi quelli acquistati senza prescrizione medica. In particolare, deve informare il suo medico se s+, assum ndo:

•    paroxetina, fluoxetina (per es. antidepressivi)

•    bupropione (come antidepressivo o come ausilio per la disassuefazione dal fm ')

•    chinidina (per esempio nel trattamento dell’aritmia cardiaca)

•    cinacalcet (per il trattamento dei disturbi della ghiandola paratirouea)

POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE

Pazienti in etá adulta ed anziani: da 20 a 40 mg in una o d.e somminiArazioni giornaliere. E’ necessario seguire le istruzioni del proprio medico per quanto rig arda m^, e frequenza di assunzione delle compresse. Le compresse devono essere assunte intere con un po’ di acqua, preferibilmente sempre alla stessa ora. Il miglioramento dello stato di salute non dev 'omporcare l’interruzione del trattamento, a meno che, non venga richiesta dal medico.

SOVRADOSAGGIO

Non esiste un antidoto specifico per il trattamento dei casi di sovradosaggio, che pertanto deve essere sintomatico. In caso di assunzione accidentale di dosi superiori a quella consigliata, rivolgersi immediatamente al proprio medico o all’ospedale piú vicino.

COSA FARE SE AVETE DiMF NTICATO DI PRENDERE UNA O PIU DOSI

Nel caso in cui, per dimei bcan^a, si ometta l’assunzione di una dose, e opportuno assumerla appena possibile. Non devono essere assunte due dosi contemporaneamente.

EFFETTI INDESIDERATI

Durante i1 natt-mento con tamoxifene, come con qualunque altro farmaco, si possono verificare effetti indesiderati, quali: vampate di calore, sanguinamento vaginale, secrezione vaginale e prurito vulvare. In alcuni paAenti in pre-menopausa, il tamoxifene sopprime il flusso mestruale.

Si possono verificare effetti sull’endometrio (sanguinamento, ispessimento endometriale, polipi); fibromi, che provocano l'ingrossamento dell’utero o che si manifestano con sensazione di fastidio a livello del bacino (pelvi) o con sanguinamento vaginale.

Altri effetti collaterali di tipo generale sono rappresentati da intolleranza gastrointestinale (inclusi nausea e vomito), cefalea, sensazione di capogiro, depressione, confusione, stanchezza, crampi muscolari, ritenzione di fluidi, che si puo manifestare con gonfiore alle caviglie, perdita di capelli (alopecia), reazioni cutanee anche gravi, con eruzioni bollose.

Si sono verificati casi di ipertrigliceridemia (aumento dei livelli di grassi nel sangue) a volte con pancreatite (dolore o tensione alla parte superiore dell’addome).

Sono stati segnalati alcuni casi di disturbi visivi con riduzione o alterazione della vista che possono essere dovuti all’insorgenza di cataratta, ad alterazioni della cornea o a malattie della retina.

In pazienti trattate con NOMAFEN si e osservata piastrinopenia, generalmente limitata a valori quali 80.000-90.000/mm3, ma a volte anche inferiori.

Nel corso di terapia con tamoxifene e stata segnalata leucopenia talvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia (che si puo manifestare attraverso una facile comparsa di lividi). Neutropenia, talvolta grave, e stata segnalata raramente.

Sono stati riportati gravi episodi coagulazione del sangue (episodi tromboembolici inclusa trombosi venosa profonda ed embolia polmonare).

Il tamoxifene e stato associate a variazioni dei livelli degli enzimi epatici ed in rari casi ad un quadro di piú gravi disturbi del fegato, tra cui ittero, fegato steatosico, colestasi ed epatite.

Occasionalmente e stato osservato un aumento di volume di cisti ovariche in pazienti ir premenopausa trattate con tamoxifene.

All’inizio della terapia con tamoxifene si puo verificare un peggioramento dei sintomi della malattia, quale aumento del dolore e/o dimensioni della zona malata. Tali manifestazioni sono transitorie e spesso associate ad una buona risposta della terapia.

E necessario rivolgersi al proprio medico nel caso in cui si avverano nausea eccssiw vomito e sete. Questo puo significare che vi sono alterazioni della presenza di calcio nel sangue (ipercalcemia): il medico potrebbe richiedere di effettuare alcune analisi del sangue.

E’ necessario interrompere il trattamento con tamoxifene e consu’tare im. medial ente il medico in caso di insorgenza di uno dei seguenti sintomi: difficolta a respirare in presenza o meno di gonfiore del viso, delle labbra, della lingua e/o della gola che puo causare difficolta ' de^lun 'e; gonfiore delle mani, dei piedi o delle caviglie; orticaria.

Dai risultati di un vasto studio della durata di 5 anni che ha voinWto ^rca 13.000 donne ad alto rischio per insorgenza di cancro del seno e emerso un aumento dell'incidenza delle seguenti reazioni avverse nelle donne trattate con il tamoxifene rispetto a quelle non trattate: cancro dell'utero (adenocarcinoma endometriale e sarcoma uterino), embolia polmonare, trombosi venosa profonda, ictus cerebrale, formazione di cataratta e operazioni chirurgiche per cataratta. Alcuni dei casi di tumori maligni uterini, di ictus cerebrale e di embolia polmonare hanno avuto esito fatale.

Sono stati segnalati fibromi uterini, endomeriosi • ltre alterazioni endometriali incluso iperplasia e polipi. Puo verificarsi una polmonite interstLiale 'he puo presentare gli stessi sintomi della polmonite, quali dispnea e tosse.

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglietto illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

E’ importante comunicare al medico o al farmacista la comparsa di qualsiasi effetto indesiderato anche non descritto nel foglietto illustrativo.

SCADENZA E C ONSEI V aZIONE

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Data ultima revisione: luglio 2011

Documento reso disponibile da AIFA il 12/11/2013

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