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Sefal



Informazioni per l’utilizzatore Sefal

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

1. DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITÁ MEDICINALE

SEFAL® 1 MICROGRAMMO CAPSULE MOLLI.

2.    COMPOSIZIONE QUALITATIVA E    QUANTITATIVA

SEFAL® 1 MICROGRAMMO CAPSULE MOLLI:

Ogni capsula contiene: alfacalcidolo (1a-idrossi vitamina D3) microgrammi 1.

3.    FORMA FARMACEUTICA

Capsule molli.

4.    INFORMAZIONI CLINICHE

4.1.    Indicazioni terapeutiche.

Osteodistrofia da insufficienza renale in dialisi o meno. Ipoparatiroidismo. Rachitismo ed osteomalacia D-resistente o D-dipendente (pseudo-deficitaria). Rachitismo ed osteomalacia da alterazioni renali dovute al metabolismo della Vitamina D. Osteoporosi postmenopausale.

4.2.    Posologia e modo di somministrazione.

Dosaggio iniziale suggerito per tutte le indicazioni:

Adulti e ragazzi sopra i 20 kg di peso corp^^eo: 1 mi rogrammo al giorno.

Bambini sotto i 20 kg di peso corporeo: 0,05 microgrammi/kg/die.

Successivamente la dose puo essem aggii sta, a s^condo la risposta.

4.3.    Controindicazioni.

Stati di ipercalcemia. Il piodo+to n on Ta somministrato in gravidanza e durante l’allattamento. Ipersensibilita individuale verso m VUamina D o altri componenti del prodotto.

4.4.    Speciali awenenzc e p recauzioni per l’uso.

Poiché l’iperdosaggio di SEFAL® puo provocare ipercalcemia ed in certi casi ipercalciuria, la calcemia va roseta almeno due volte la settimana nella fase di aggiustamento della posologia. Una volta stabdita la dose giornaliera ottimale e sufficiente un controllo mensile della calcemia. La cad ’ta ď. varnii della fosfatasi alcalina anticipa in genere la comparsa dell’ipercalcemia e puo 'uindi °ss .re un sintomo premonitore di quest’ultima. Qualora si instaurasse una ipercalcemia , il farmaco e l’eventuale supplemento di calcio dovranno essere temporaneamente interrotti fino alla rinormalizzazione, generalmente rapida, della calcemia. Il trattamento potra quind essere ripreso ad un dosaggio inferiore.

SEFAL® va somministrato con cautela nei pazienti sotto trattamento con digitale, in quanto l’ipercalcemia puo aggravare in tali pazienti un’aritmia cardiaca. Poiché SEFAL® influenza il trasporto dei fosfati nell’intestino, nel rene e nelle ossa, la contemporanea somministrazione di sostanze fosforofissatrici va adattata ai valori della fosfatemia (tassi normali: 2-5 mg/100 mL). Poiché l’alfacalcidolo e il precursore del metabolita attivo della Vitamina D3, la Vitamina D, cosi come i suoi derivati, non vanno somministrati durante il trattamento con SEFAL®. L’iperdosaggio di qualsiasi forma di Vitamina D determina manifestazioni anche gravi. L’ipercalcemia provocata da un eccesso di dose di Vitamina D o suoi metaboliti puo anche richiedere terapie d’emergenza. L’ipercalcemia, se cronicizzata, potrebbe infatti provocare calcificazioni vascolari generalizzate, nefrocalcinosi e calcificazioni di altri tessuti molli. E’ percio necessario accertarsi che la cifra ottenuta moltiplicando il valore della calcemia per quello della fosfatemia (Ca x P) non superi 70. L’esame radiografico delle regioni anatomiche, sede di possibili calcificazioni, puo risultare utile per una diagnosi precoce.

Tenere fuori della portata dei bambini.

4.5.    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazioni.

Il contemporaneo impiego di anticonvulsivanti con proprietá di induzione enzimatica (barbiturici, difenilidantoina) puo determinare una minor risposta all’alfacalcidolo con necessitá di incrementare il dosaggio. Anche un eccessivo uso di preparati contenenti alluminio puo interferire con l’efficacia del farmaco. Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell’azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l’impiego dell’alfacalcidolo, e opportuno usare 'on c .u^la quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente. I farmaci contenenti m. gnt'io n>n debbono essere somministrati durante il trattamento con SEFAL® onde evitare la comparsa di ipermagnesemia. La colestiramina puo ridurre l’assorbim°nto inL^stinale delle Vitamine liposolubili e quindi anche del SEFAL®.

4.6.    Gravidanza e allattamento.

Il prodotto non va somministrato in gravidanza e durante l’allattamento.

4.7.    Effetti sulla capacita di guidare e di usare i m^cchinari.

Nessuna nota.

4.8.    Effetti indesiderati.

Se la posologia e conforme alle eífetti' e e^ig^nze individuali, il SEFAL® e ben tollerato. In caso contrario, poiché il prodotto ha un’att'viti D- ůtaminica, possono comparire effetti collaterali che risultano analoghi a quelli del^iptrvKamAjsi D, cioe una sindrome ipercalcemica, oppure manifestazioni tossiche da calcio (a seconda della gravitá e durata dell’ipercalcemia). Queste manifestazioni sono di tipo sia .cu . che cronico. Le prime includono debolezza, cefalea, sonnolenza, nausea, vomito, secchezza delle fauci, stipsi, dolori ossei e muscolari. In fase successiva possono omparire disturb della minzione, congiuntivite (da calcificazione), fotofobia, pancreatite, rinorrea, pruriti, ipertemia, diminuzione della libido, albuminuria, ipercolesterolemia, aumento delle SGOT e SGPT, calcificazioni ectopiche, ipertensione, aritmie card, ache e, raramente, psicosi.

Poiché il tempo d' .mivita del calcitriolo e breve, la normalizzazione di una eventuale ipercalcem ia aw^ne in pochi giorni dalla sospensione del trattamento con SEFAL®, comunque piu rapidamente che non nel corso della terapia con Vitamina D o i suoi metaboliti.

4.9.    S ,v:‘aaos, ggio.

In ca. o di grave ipercalcemia per accidentale iperdosaggio, dopo aver temporaneamente sospeso il farmaco, si possono somministrare diuretici, assieme a liquidi per via intravenosa o corticosteroidi.

PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE

5.


5.1.    Proprieta farmacodinamiche.

L’1a-idrossicolecalciferolo (1a-OH-D3) e un prodotto ottenuto per sintesi, ed e nell’organismo prontamente convertito nel fegato a 1,25-(OH)2-D3 che rappresenta il metabolita attivo attraverso il quale la vitamina D esplica il suo effetto sull’omeostasi fosfocalcica.

Nell’organismo il metabolita della Vitamina D e caratterizzato da una prima idrossilazione che avviene nel fegato con la formazione di 25-OH-D3 e da una seconda idrossilazione renale che determina la formazione dell’1,25-(OH)2-D3. La somministrazione dell’la-idrossicolecalciferolo pertanto permette di eludere la fase metabolica a livello renale della trasformazione della Vitamina D ed ottenere ugualmente la produzione del suo metabolita attivo. La „ ua attivita farmacologica e clinica quindi si esplica nei casi in cui l’1a-idrossilazione renale e assente o diminuita sia per un danno renale, sia per una carenza dei fattori extrarenali che regolano la conversione del 25-OH-D3 a 1,25-(OH)2-D3. Il trattamento con l’1a-OH-D3 e caratterizzato da bassi dosaggi e da una notevole rapidita di azione con cui determina aumenti dell’assorbimento intestinale del calcio e innalzamento delle concentrazioni del caVo nel siero. I rischi di ipercalcemia sono minimizzati anche per la brevita della durata del”nziLne di SEFAL® e dal fatto che la conversione dell’1a-OH-D3 a 1,25-(OH)2-D3 e regola.a con un mt^canismo di feedback dal composto di idrossilato stesso.

5.2.    Proprieta farmacocinetiche.

L’1a-OH-D3 SEFAL® possiede le seguenti caratterist:' 'e f rmacocinetiche:

-    viene assorbito a livello del piccolo intestino;

-    si distribuisce primariamente nel fegato e solo in piccola percentuale nella mucosa intestinale;

-    a livello del fegato viene metabolizzato a 1,25-(OH)2-D3 con estrema rapidita, viene eliminato sotto forma di 1,25-(OH)2-D3 con le feci.

L’eliminazione avviene in parte anche per v:a ur'naria sotto forma di un composto piu polare dell’1a-OH-D3.

5.3.    Dati preclinici di sicu.°zza.

Tossicita acuta. DL50: nel topo, nel ratto e nel cane p.o. (maschi e femmine): 476-440 microgrammi/kg; 340-720 mi nrogr?mmi/kg; >500 microgrammi/kg.

DL50: nel topo e nel cane e.v.: 71-56 microgrammi/kg; >200 microgrammi/kg.

Tossicita subacuta. In ratti Wistar sono state somministrate dosi comprese tra 0,5 e 50 microgrammi/kg al giorno p er un mese. Sono stati presi in considerazione parametri clinici e di laboratorio ed e stata eseguita l’autopsia dopo il sacrificio. L’azione principale dell’ 1a-OH-D3 (SEFAL®) si e estrinsecata sotto forma di necrosi delle arteriole a livello del miocardio, del tratto gastroenterico e dei muscoli volontari con degenerazione e fibrosi muscolare.

Tossicita cronica. L’1a-OH-D3 (SEFAL®) e stato somministrato ai ratti per 6 mesi a dosaggi compresi tra 0,02 e 2,5 microgrammi/kg al giorno.

Alterazioni istologiche sono state rinvenute a livello del rene, del cuore, dell’aorta, dei testicoli, del tmo e della mucosa intestinale. Gli effetti principali sono risultati dipendenti dalla ipercalcemia. La somministrazione orale quotidiana di 0,02 microgrammi/kg per 6 mesi si e dimostrata priva di tossicita. La stessa dose si e dimostrata non tossica nel cane dopo somministrazione ripetuta per un anno.

6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1. Lista degli eccipienti.

SEFAL® 1 MICROGRAMMO CAPSULE MOLLI: covi-ox T70 (E306), olio di cocco frazionato, gelatina, glicerolo, acqua depurata, titanio biossido (E171), ferro ossido (E172).

6.2. Incompatibilita.

Nessuna nota.

6.3.    Validita.

A confezionamento integro. 1 MICROGRAMMO CAPSULE MOLLI: 24 mesi.

6.4.    Speciali precauzioni per la conservazione.

Conservare a riparo dalla luce e da fonti di calore.

6.5.    Natura e capacita del contenitore.

Confezioni:

SEFAL® 1 MICROGRAMMO CAPSULE MOLLI: scatola da 30 capsule.

6.6.    Istruzioni per l’uso.

Nessuna in particolare.

7.    TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO.

Costanzafarma S.r.l.

Via Taranto, 4 20142 - Milano.

8.    NUMERO DELL’AUTORIZZAZIONE AlL’IMMIsSIONE IN COMMERCIO.

SEFAL® 1 MICROGRAMMO CAPSULE MOT TI AIC n 033819020

9.    DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE. 2.01.2000

10.    DATA DI (PARZIALE) REVISI ONE DEL TESTO: Agosto 2012

Documento reso disponibile da AIFA il 12/11/2013

SEFAL

Riassunto delle caratteristiche del prodotto Sefal

SEFAL® 1 mcg capsule molli. Alfacalcidolo

COMPOSIZIONE

“SEFAL 1 MICROGRAMMO CAPSULE MOLLI”

Ogni capsula contiene:

Principio attivo:

Alfacalcidolo (1 a-Idrossi vitamina D3): 1 microgrammo Eccipienti:

Covi-ox T70 (E306), Olio di cocco frazionato, Gelatina, Glicerolo, Acqua depurata, Titanio biossido (E171), Ferro ossido (E172).

FORMA FARMACEUTICA E CONFEZIONI

SEFAL 1 MICROGRAMMO CAPSULE MOLLI. - 30 capsule

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Vitamina: Alfacalcidolo, metabolita della Vitamina D.

TITOLARE A.I.C.

Costanzafarma S.r.l. - Via Taranto, 4 - 20142 - Milano PRODUTTORE

I.BIR.N. - Istituto Bioterapico Nazionale s.r.l. - Via Vittorio Grassi nn. 9/15 - 00155 Roma INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Osteodistrofia da insufficienza renale in j'aliJ o meno. Ipoparatiroidismo. Rachitismo ed osteomalacia D-resistente o D-dipendente (pseudo-deficitaria). Rachitismo ed osteomalacia da alterazioni renali dovute al metabolismo della vitamina D. Osteoporosi post-menopausale.

CONTROINDICAZIONI

Stati di ipercalcemia. Il prodoti.' non va somministrato in gravidanza e durante l’allattamento. Ipersensibilitá individual^ v 'so la vitamina D o altri componenti del prodotto.

PRECAUZIONI DI IMPIEgO

Poiché l’iperdc agg:o di SEFAL puo provocare ipercalcemia ed in certi casi ipercalciuria, la calcemia va dosata alm°no due volte la settimana nella fase di aggiustamento della posologia. Una volta stabilita la dose giornaliera ottimale e sufficiente un controllo mensile della calcemia. La cad.'ta d i vL1oii .ella fosfatasi alcalina anticipa in genere la comparsa dell’ipercalcemia e puo quindi e"ser° m. sintomo premonitore di quest’ultima. Qualora si instaurasse una ipercalcemia, il farmaco e l’eventuale supplemento di calcio dovranno essere temporaneamente interrotti fino alla rinormalizzazione, generalmente rapida, della calcemia. Il trattamento potrá quindi essere ripreso ad un dosaggio inferiore.

SEFAL va somministrato con cautela nei pazienti sotto trattamento con digitale, in quanto l’ipercalcemia puo aggravare in tali pazienti un’aritmia cardiaca. Poiché SEFAL influenza il trasporto dei fosfati nell’intestino, nel rene e nelle ossa, la contemporanea somministrazione di sostanze fosforofissatrici va adattata ai valori della fosfatemia (tassi normali: 2-5 mg/100 mL).

Gravidanza e allattamento

Il prodotto non va somministrato in gravidanza e durante l’allattamento.

INTERAZIONI CON ALTRI MEDICINALI E INTERAZIONI DI QUALSIASI ALTRO GENERE

Il contemporaneo impiego di anticonvulsivanti con proprietá di induzione enzimatica (barbiturici, difenilidantoina) puo determinare una minor risposta all’alfacalcidolo con necessitá di incrementare il dosaggio. Anche un eccessivo uso di preparati contenenti alluminio puo interferire con l’efficacia del farmaco. Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell’azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l’impiego dell’alfacalcidolo, e opportuno usare cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente. I farmaci contenenti magnesio non debbono essere somministrati durante il trattamento con SEFAL onde evitare la comparsa di ipermagnesemia. La colestiramina puo ridurre l’assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e quindi anche del SEFAL.

AVVERTENZE SPECIALI

Poiché l’Alfacalcidolo e il precursore del metabolita attivo della vitamina D3, la vitamina D, cosi come i suoi derivati, non vanno somministrati durante il trattamento con SEFA L. L ’ige’iosaggio di qualsiasi forma di vitamina D determina manifestazioni anche gravi. L’per^alcemia provocata da un eccesso di dose di vitamina D o suoi metaboliti puo anche ric1;edere terapie d’emergenza. L’ipercalcemia, se cronicizzata, potrebbe infatti provocare calificazřni v^scolari generalizzate, nefrocalcinosi e calcificazioni di altri tessuti molli. E’ p^rcio n .ess^nc accertarsi che la cifra ottenuta moltiplicando il valore della calcemia per quello della fosfa^mia (Ca x P) non superi 70. L’esame radiografico delle regioni anatomiche, sede di pi ssibili calciticazioni, puo risultare utile per una diagnosi precoce.

SEFAL non ha effetti sull’uso di macchine e sulla capactá di guidare.

Il medicinale non e controindicato per i soggetti affetti da malattia celiaca.

POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTR AZIONE

Dosaggio iniziale suggerito per tutte le in' icazioni:

Adulti e ragazzi sopra i 20 kg di peso corporeo: 1 microgrammo al giorno.

Bambini sotto i 20 kg di peso corporeo: 0,05 microgrammi/kg/die.

Successivamente la dose puo e^re agg’us^ata secondo la risposta.

SOVRADOSAGGIO

In caso di grave ipercalcemia per accidentale iperdosaggio, dopo aver temporaneamente sospeso il farmaco, si possono somministrare diuretici, assieme a liquidi per via intravenosa o corticosteroidi.

EFFETTI INDEsIDERATi

Se la posologia e conforme alle effettive esigenze individuali, il SEFAL e ben tollerato. In caso contrario. poicv- il prodotto ha un’attivitá D-vitaminica, possono comparire effetti collaterali che ris^tano analoghi a quelli dell’ipervitaminosi D, cioe una sindrome ipercalcemica, oppure manftatazioni *ossiche da calcio (a seconda della gravitá e durata dell’ipercalcemia). Queste manif s4 zioni s> no di tipo sia acuto che cronico. Le prime includono debolezza, cefalea, sonnolenza, nausea, vomito, secchezza delle fauci, stipsi, dolori ossei e muscolari. In fase successiva possono comparire disturbi della minzione, congiuntivite (da calcificazione), fotofobia, pancreatite, rinorrea, pruriti, ipertermia, diminuzione della libido, albuminuria, ipercolesterolemia, aumento delle SGOT e SGPT, calcificazioni ectopiche, ipertensione, aritmie cardiache e, raramente, psicosi.

Poiché il tempo di emivita del calcitriolo e breve, la normalizzazione di una eventuale ipercalcemia avviene in pochi giorni dalla sospensione del trattamento con SEFAL, comunque piu rapidamente che non nel corso della terapia con Vitamina D o i suoi metaboliti.

Comunicare al medico curante o al farmacista l’eventuale insorgenza di effetti indesiderati non descritti nel presente foglio illustrativo.

Tenere lontano da fonti di calore, umidita e luce.

Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Tale data si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

TENERE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI

DATA DELL’ULTIMA REVISIONE DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO: Agosto 2012.

Documento reso disponibile da AIFA il 12/11/2013 3

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